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ARM — 76 — ARM


Armonizzari. v. a. Render armonioso, dar armonia: armonizzare. P. pass. armonizzatu: armonizzato.

Armu e Ànimu. s. m. La facoltà volitiva dell’anima, però s’usa per volontà, disposizione, intenzione, coraggio, animo. || Prov. animu delibberatu nun voli cunsigghiu: animo risoluto non vuol consiglio. || l’armu l’aju e li forzi mi mancanu: lo spirito è pronto ma il potere è zoppo. || bastariti l’armu di fari ’na cosa: bastarti l’animo di fare una cosa. || cadiri l’armu: cader l’animo, avvilirsi. || di bon animu: di buon animo, sinceramente.

Armuina. s. m. Frutto del corbezzolo: corbezzola. V. ’mbriacula.

Armunia. s. f. Consonanza e concerto sì di voci che di strumenti: armonia. || Proporzione e proporzionata corrispondenza di parti in chicchessia: armonia. || Per concordia: armonia.

Armuniusamenti. add. Con armonia: armoniosamente.

Armuniusu. Che ha armonia: armonioso.

Armusu. (Scob.) V. animusu.

Armuzza. s. f. dim. di arma: animuccia. || armuzzi-santi: le animucce sante del purgatorio.

Arnesi. s. m. Nome generico di masserizie, abiti meno nobili di arredi; ferramenti, strumenti più nobili di utensili: arnese.

Àrnica. s. f. T. bot. Pianta con foglie radicali ovate bislunghe, intere, nervose, fiori gialli: arnica.

Arnisi. V. arnesi.

Aroi-biancu. s. m. T. zool. Uccello bianco con becco giallo e nero in cima, piedi nero-olivastri. Nella state ha sulla schiena un mazzetto di penne lunghe: airone maggiore.

Aromatàriu. s. m. Chi vende aromi: aromatario.

Aromàticu. add. Che ha odore o sapore di aromato: aromatico. || met. Di cosa che ha delle difficoltà e spiacevolezza: aromatico. || Detto di uomo fantastico, stravagante: aromatico.

Aromatizzari. v. a. Dar sapore, odore d’aromato: aromatizzare. P. pass. aromatizzatu: aromatizzato.

Aromu. s. m. Nome generico d’ogni spezieria e profumo: aròmato, aroma.

Arpa. s. f. Strumento di molte corde di minugia, triangolare, senza fondo: arpa, arpe. || T. zool. Uccello scuro-nerastro, con testa coperta di penne scure ed acuminate, becco celestognolo, iride gialla, dita gialle, unghia nere: aquila reale. || arpa di terra: uomo di molta abilità nelle faccende: faccendone.

Arpàgghiu. s. m. Ferro uncinato per aggrappare: rampo, raffio.

Arpagghiuni. s. m. accr. di arpagghiu: rampone, arpagone.

Arpasciari. V. abbruscari.

Arpazza. V. vuturu.

Arpeggiamentu. s. m. T. mus. Arpeggiamento.

Arpeggiari. v. intr. T. mus. Suonare toccando con velocità le corde l’una dopo l’altra secondo le regole dell’armonia: arpeggiare.

Arpèggiu. s. m. T. mus. L’arpeggiare: arpeggio.

Arpèri. s. m. Che suona l’arpa: arpista.

Arpetta. s. f. dim. di arpa: arpicina.

Arpìa. V. culoccia.

Arpicedda. s. f. dim. di arpa: arpicella (a Firenze).

Arpicordu. s. m. Strumento musicale simile all’arpa: arpicordo.

Arpuni. s. m. accr. di arpa: arpone. || Feto non per anco ben formato: embrione.

Arrabbiamentu. s. m. Arrabbiamento.

Arrabbiari e Arraggiari. v. intr. Divenir rabbioso; detto dei cani: arrabbiare. || met. intr. pass. Montar in collera mostrando segni di non volere o non potere aver pazienza: arrabbiarsi. || Met. Dicesi delle biade che sian ancora sopra terra, quando seccano pria del tempo per nebbia o soverchio caldo che l’abbia avvampate, e talora si trasferisce anche alla terra: arrabbiare. || arrabbiari di duluri: disperarsi dal dolore. || arrabbiari di fami: arrabbiar dalla fame. || Morir di desiderio: arrabbiare di una cosa. P. pass. arrabbiatu e arraggiatu: arrabbiato.

Arrabbiatamenti e Arraggiatamenti. avv. Con rabbia: arrabbiatamente.

Arrabbiateddu e Arraggiateddu add. dim. Arrabbiatello.

Arrabbiatissimamenti e Arraggiatissimamenti. avv. sup. Arrabbiatissimamente.

Arrabbiatissimu e Arraggiatissimu. add. Sup. Arrabbiatissimo.

Arrabbiatizzu e Arraggiatizzu. add. Alquanto arrabbiato: arrabbiatellaccio, adiraticcio. || culuri arraggiatizzu: troppo vivace.

Arrabbiusu e Arraggiusu. V. rabbiusu. V. rabbiu.

Arraccamari. V. arriccamari e derivati.

Arraccamu. V. riccamu.

Arracchiari. v. intr. Dicesi degli animali e dei vegetabili, che non vanno rigogliosi, anzi illanguidiscono e vengon a meno: intristire. P. pass. arracchiatu: intristito.

Arraccicà. Modo d’invitar le bestie a camminare: arri, anda.

Arraccumannari. V. raccumannari, e derivati. Anco i Toscani hanno usato: arraccomandare come ne’ Canti Pop. Tosc. del Tigri.

Arraciuppari. V. raciuppari e derivati.

Arradari. V. arradazzari. || Per allontanare.

Arradicari. v. intr. Attaccarsi alla terra per mezzo delle radici che fa la pianta: radicare, abbarbicare e s’usa nel n. pass. || met. D’altra cosa immateriale che divenga abituale: radicare. P. pass. arradicatu: radicato (A. V. ital. arradicare).

Arradicchiari. v. a. Applicar a una parte del corpo degli animali l’erba radicchia (radicchiella) per vescicante. P. pass. arradicchiatu.

Arradugnari. V. radugnari.

Arraduzzari. v. intr. Tor via la spessezza: diradare.

Arragghiari. v. intr. Il mandar fuori una voce che fa l’asino: ragghiare, ragliare. || lu signuri nun senti l’ancili cantari e voli sentiri l’asini arragghiari? raglio d’asino non arriva in cielo. || met. Chi canta male: berciare. P. pass. arragghiatu: ragghiato.

Arragghiatina. s. f. Il ragghiare: ragghiata. V. participiu.

Arragghiu. s. m. La voce dell’asino: raglio.

Arraggiamentu. V. arrabbiamentu. || V. raggia.

Arraggiari. V. arrabbiari. Se non che pare più