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SIC | — 927 — | SIG |
Sìccia. s.f. T. zool. La femmina del pesce calamajo; ha le branche simili al polpo, ed un certo osso bianco che si adopera poi in varie arti a pulire: sèppia. || Nome convenzionale di una carta ne’ tarocchi, senza impronta particolare, e serve di supplimento. || sangu di siccia, dicesi nell’istesso significato di sangu di cani, sangu di cimicia.
Sicciara. s. m. Luogo dove si pescano seppie, e la barca a ciò.
Siccità. s. f. Aridità, mancanza di pioggia: siccità.
Siccitedda. dim. di siccia.
Siccognu. add. Di complessione adusta, non atto a ingrassare: segaligno.
Siccomu. avv. Siccome || Tosto che: siccome.
Siccu. s. m. Siccità, aridità: secco. || Per sicca V. || a siccu, posto avv., senza l’aiuto dell’umido: a secco. Vale anco: minutamente. E anco fisamente. || ’n siccu o a siccu, detto di muro, senza calcina: a secco. || manciari ’n siccu, mangiar senza bere: murar a secco. || arristari ’n siccu, dicesi delle navi cui manchi sotto l’acqua: rimaner a secco. E fig. esser abbandonato: rimaner in secco. || ’n siccu, si dice del giuocar al lotto un terno o altro senza guadagnare se esce un ambo, ma deve uscire intero il terno, e così via via. || sapiri di siccu, si dice del vino che nelle botti sceme ha preso l’odore della parte di legno rasciutta: saper di secco.
Siccu. add. Privo d’umore, di umido: secco. Di costituzione non obesa, magro: secco. || siccu comu ’na resca: secco allampanato, secco spento. || rugna sicca, minuta che fa poca materia: rogna secca. || tussi sicca, quella che non è accompagnata da spurgo: tosse secca. || testa sicca, per celia si dice a chi dorme pochissimo, in Toscana invece testa secca si dice ad un caparbio. || ventu siccu, quel vento che porta seccore: vento secco. Sup. sicchissimu; secchissimo.
Sicculiddu. dim. di siccu. || Magretto: secchino. || sicculiddu è frivaru menzu duci e menzu amaru, secchino è febbraro, mezzo dolce e mezzo amaro.
Siccumarìa. s. f. Spilorcerìa: grettezza (Biundi).
Siccumeddu. dim. di siccumi.
Siccumi. s. m. Tutto quello che v’ha di secco sulle piante: seccume. || Quel che si leva dalle piante nel potare: potatura. || Legna secca che facilmente arde: seccaticcia.
Siccumiarisi. v. intr. pron. Privarsi di tutto per risparmiare.
Sichili. V. gira. Così nel Catanese (Verdone).
Siciddari. Metatesi di cisiddari V.
Sicilia. Nella frase fari Sicilia, non andar per una o più volte alla scuola o al lavoro sbirbandosela: marinare, salare la scuola, bruciar la lezione, far un buco, far forca.
Sicòmuru. s. m. T. bot. L’albero così detto della pazienza, nericcio; i fiori di un bianco mischiato di turchino e di violetto, a grappoli: sicomoro. Melia azedarach L.
Sicretu. V. segretu.
Sicularazzu. pegg. di sicularu.
Siculareddu, dim. di sicularu.
Siculari. V. sicularu.
Siculariscamenti. avv. Con modo secolaresco: secolarescamente.
Siculariscu. add. Di secolo, laico: secolaresco. || Profano, mondano: secolaresco.
Sicularizzari. v. a. Sciorre da’ voti monastici, render secolaresco: secolarizzare. P. pass. sicularizzatu: secolarizzato.
Sicularu. s. m. Quegli che vive al secolo e non in un ordine religioso: secolare, fem. secolara. || V. seculari.
Sicura. s. f. T. sell. Cigna di cuojo che serve a tener ferme sopra la groppa del cavallo le stanghe del galessino: porta stanghe.
Sicuramenti. avv. Con sicurtà: sicuramente. || Con certezza: sicuramente.
Sicuranza. s. f. Sicurtà, assicuramento: sicuranza.
Sicurari. V. assicurari: sicurare (V. A. ital.). || V. ammanzari.
Sicurissimamenti. avv. sup. Sicurissimamente.
Sicurizza. s. f. L’esser sicuro: sicurezza. || Franchezza, fiducia: sicurezza.
Sicurtà, Sicurtati. s. f. Sicurezza, assicurazione o promessa di mantener sicuro: sicurtà, sicurtade, sicurtate. || Cauzione, sicurtà. || Fidanza: sicurtà.
Sicuru. s. m. Sicurtà: sicuro. || stari o mittirisi in o a lu sicuru, stare o porre in istato di sicurezza: stare al o nel sicuro. || di sicuru, detto di arme da fuoco, la posizione in cui il cane è montato in modo da non potere scattare a far fuoco: mezzo punto. || in sicuru: a mezzo punto.
Sicuru. add. Senza sospetto, fuor di pericolo: sicuro. || Ardito, coraggioso: sicuro. || Certo: sicuro. || Certamente, senza dubbio: sicuro. || Sì, al certo: sicuro. Sup. sicurissimu: sicurissimo.
Sicuru. avv. Sì, certamente senza fallo: sicuro. || Suol usarsi a modo di affermazione, e delle volte ironicamente: sicuro. || caminari sicuru, andar senza paura: andar sul sicuro. E fig., mettersi a fare checchessia con sicurezza che ella riesca felicemente: andar sul sicuro.
Sicutari. V. siquitari.
Sidalora. s. f. Asse del telaio su cui siede la tessitrice: panchetta. || Per sidili V.
Siddaru. s. m. Chi fa selle: sellajo.
Siddazza. pegg. di sedda: sellaccia.
Siddiamentu. V. siddìu.
Siddiari. v. a. Apportar noja: annojare, seccare. || rifl. a. Annojarsi, seccarsi. || Aver in uggia: uggirsi, uggirsene. || intr. e intr. pron. Rincrescere (Gr. συνδύω: sacrifico insieme).
Siddiatizzu. add. Alquanto triste.
Siddiatu. add. Da annojare: annojato, seccato, uggito, rincresciuto. || Malinconico: triste.
Siddiatuni. accr. di siddiatu.
Siddicedda, Siddinu. dim. di sedda: selletta.
Siddìu. s. m. Noja, seccagine. || Tedio, inquietezza d’animo, tristezza: uggia.
Siddieddu, dim. di siddiu.
Siddiusu: add. Che reca noja: nojoso, rincrescioso. || Uggioso.
Siddu. V. siddìu. || Voce composta da si iddu: se egli, se egli mai, se mai, se pure; alle volte sta semplicemente per se.