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SIR | — 935 — | SIS |
Sirramentu. s.m. Il segare: segamento.
Sirrània. s. f. T. zool. Pesce del genere di quelli detti pisci crapa, ma più rossi.
Sirrari. v. a. Recidere con sega: segare. || fig. sirrari tavuli, vale russare (Lat. serrare: segare). || Per chiudere: serrare (S. Angelo).
Sirraru. s. m. Chi fa o vende seghe (Mal.).
Sirrata. s. f. L’azione del segare: segata (V. participiu).
Sirratedda. dim. di sirrata.
Sirrateddu. dim. di sirratu.
Sirratizzatu. s. m. Costruzione fatta di così detti sirratizzi.
Sirratizzu. s. m. Palo diviso per lo lungo che serve a far palancato: palanca, steccone. || Ciascuno di que’ travicelli che si mettono nei tetti o fra trave e trave: correntino, piana. || Vaso di legname per uso della fabbricazione del vino, e dell’olio, è una botte segata in due: tinozza.
Sirratu. add. Segato. || Fitto: serrato. || Chiuso: serrato (S. Salomone-Marino). || Per citrignu V.
Sirratura. s. f. Quella parte di legno che segando va in polvere: segatura. || Toppa: serratura. || T. rileg. Solchetti trasversali e paralleli, fatti con lima o sega sul corpo ben pareggiato del libro da cucirsi: intaccature (Car. Voc. Met.).
Sirraturi. s. m. Colui che sega: segatore, segarino, segantino.
Sirrazza. pegg. di serra.
Sirretta. dim. di serra: seghetta. || Strumento dentato che si pone sul naso a’ cavalli per meglio maneggiarli: seghetta.
Sirricedda, Sirrittedda. V. sirretta.
Sirritti. s. m. T. mar. Graticolato di bastoni riquadrati di legno, incastrate nelle boccheporto ed altre aperture a fine di chiuderle senza impedire l’aria: carabottino (Zan. Voc. Met.).
Sirruni. accr. di serra: segone. || Grande cresta di monte.
Sirusitati. s. f. Qualità di ciò che è sieroso: sierosità.
Sirusu. add. Che ha in sè del siero: sieroso.
Sirvazza. pegg. di serva: servaccia.
Sirvicchiaru. add. (Pasq.). Dato alla servitù.
Sirvicedda. dim. di serva: servicella, servicina, servicciuola, servetta.
Sirvienti. add. Che serve: serviente. || sost. Quella donna che fa i servigi fuori del monastero: fattora.
Sirvimentu. s. m. Il servire: servimento (il Fanf. la registra quale V. A), servizio. || Prov. amuri di mamma, sirvimentu di mugghieri e carizzi di ’nnamurata, son le cose più sincere e aggradite.
Sirviri. V. sèrviri.
Sirvitù, V. servitù.
Sirviturami. s. f. I servitori presi collettivamente: servitorame. || Gente servile: servitorame.
Sirviturazzu. pegg. di sirvituri: servitoraccio.
Sirvitureddu. dim, di sirvituri: servitorello, servitorino.
Sirvituri. s. m. Chi serve, familiare: servidore, servitore. || Prov. in assenza di lu patruni si canusci lu sirvituri, è chiaro. || lu bonu sirvituri divi aviri l’oricchi di lepri, cioè deve esser attento e assentito. || sirvituri biancu, V. cantaru.
Sirvituti, Sirvitutini. V. servitù.
Sirvizzeddu. dim. di sirvizzu: faccenduzza, servigetto.
Sirvizzialata. s. f. Adulazione: piaggiamento.
Sirvizziali. s. m. Clistere, lavativo: serviziale. || mettiri lu sirvizziali, fig., costringere.
Sirvizzialista. add. Adulatore: piaggiatore.
Sirvizzianti. add. Che volentieri presta servi – gio: servizievole, servigiale.
Sirvizzieddu. dim. di sirvizziu: serviziolo, serviziuccio.
Sirvizzievuli. V. sirvizzianti.
Sirvìzziu. s. m. L’atto e lo stato di chi serve altrui: servizio. || Favore: servizio. || Uopo, bisogno: servizio. Il vasellame da tavola: servigio. || Le carrozze di gala di un signore: servizio. || bellu sirviziu! ironicamente, bella cosa m’hai fatto: bel servizio. || bruttu sirvizziu, cattiva azione, danno: brutto servizio. || Beneficio, utile: servizio. || iri a sirvizziu, andar a servire: andar a servizio. ||cumanna sirvizziu? modo cortese, ma umiliante, di chi per cerimonia si offre pronto al comodo altrui. || stari cu la facci a lu survizziu, star accanito al lavoro. || Prov. gran sirvizziu veni spissu pagatu d’ingratitutini, è pur troppo vero! || longu sirvizziu aspetta benefizziu: ogni fatica merita ricompensa. || fa’ sirvizziu a la mandra, ca mancirai quagghiata, dice anco in generale, chi lavora in tal cosa, vive di quella. || sirvizziu fattu, mircedi aspetta: lavoro fatto mercede attende.
Sirvizziuni. accr. di sirvizziu: servigione.
Sirvizzu. s. m. (pl. sirvizza) Operazione: servizio, faccenda. || Negozio: servizio. || Lavoro. || Il lavoro assegnato e da compirsi in tal termine: còmpito. || Affare. || iri a sirvizzu, andar per un affare. || a tutti sirvizza, dicesi di cosa che serva per tutte circostanze: da bosco e da riviera. || fari lu so sirvizzu, cacare. Vale anco adoperarsi utilmente in alcuna faccenda.
Sirvotta. dim. di serva.
Sirvutu. add. Da servire: servito (Dante da Majano ha: servuto).
Sirvuzzu. dim. di servu (S. Salomone-Marino).
Sisca. V. cisca.
Sissagginariu. V. sessaggenariu.
Sissanta. s. m. e add. Nome numerale di sei diecine: sessanta.
Sissantaquattrèsimu. s. m. Uno de’ sesti dei libri, che è piccolissimo: sessantaquattresimo.
Sissantèsimu. add. Nome numerale ordinativo di sessanta: sessantèsimo. || sost. La sessantesima parte: sessantesimo.
Sissantina. s. f. Quantità di sessanta: sessantina.
Sissantinedda. dim. di sissantina.
Sissantineddu. dim. di sissantinu.
Sissantinu. add. Di sessant’anni: sessagenario. || Età di sessant’anni: sessantina.
Sissi. Lo stesso che sissignore, ma è accorciato.
Sissignura. Affermazione: signorsì.
Sistema. s. m. e delle volte f. Metodo che si