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SMA — 938 — SMI


Smargiazzuni. accr. Smargiassone.

Smarginari. v. a. Tagliar i margini de’ libri: smarginare.

Smargiuni. V. smargiazzu (Calvino).

Smarinari. v. intr. e intr. pass. Detto dell’aria: rasserenarsi. || Detto di uomo: disebbriare. || Rinvenire.

Smaritari. v. a. Sciorre un matrimonio. || Far divorzio. P. pass. smaritatu.

Smarizzarisi. v. intr. pron. L’aver quel travaglio di stomaco che molti ricevono dal navigare: mareggiarsi, travagliarsi. P. pass. smarizzatu: mareggiato.

Smarmànicu. add. Stravagante, che ha alquanto di smania irragionevole: smanioso, caposcàrica, falòtico, capo ameno o armonico, cervellino (V. marmanicu).

Smarmaricari. V. smemuriari.

Smarra. V. spata. || V. marra.

Smarramentu. s. m. L’asciare.

Smarrari. v. a. Digrossare coll’ascia: asciare. || Abbozzare, dar principio a formare: sgrossare. || Sturare l’intasamento: stasare. P. pass. smarratu: asciato, grossato.

Smarratu. s. m. La fabbrica fatta di grosse pietre quadrate, alle quali sia data la prima forma di intaglio.

Smarratura. s. f. Lo sgrossare: sgrossamento.

Smarriari. V. schirmiari. || T. agr. Il coprire di terra il seme buttato: ricoprire, ribattere, spianare.

Smarriddari. v. a. Disfar la matassa.

Smarrimentu. s. m. Lo smarrire o smarrirsi: smarrimento. || Sbigottimento: smarrimento.

Smarriri. v. a. Perdere, non però senza speranza di potere rinvenire: smarrire. || rifl. a. Errare la strada: smarrirsi. || Sbigottirsi: smarrirsi. P. pass. smarritu o smarrutu: smarrito (A. V. ital. smarruto).

Smarruggiari, Smarrujari. v. a. Sconficcar dal manico i ferri come zappa e simile (da marruggiu). || fig. Darsi alla birba: sbirbare. P. pass. smarruggiatu.

Smarrutu. P. pass. di smarriri: smarrito (Bonagg. Urbicianni).

Smartiddarisi. v. intr. pass. Lambiccarsi il cervello: scervellarsi.

Smascarari. v. a. Torre la maschera: smascherare. || fig. Scoprire la cattiveria altrui: smascherare. || rifl. a. Torsi la maschera: smascherarsi.

Smasciari. v. a. Dirozzare (An. M.). || V. A. Levar l’albume della scorza degli alberi.

Smasciddamentu. s. m. Lo smascellarsi.

Smasciddarisi. v. intr. pron. Ridere sgangheratamente: smascellare o smascellarsi dalle risa.

Smatinarisi. v. intr. pron. Levarsi di buon mattino: mattinare.

Smattari. Dicesi furnu di smattari (Di Marco) dagli orefici quello in cui mediante un riverberatojo si scalda con maggior intensità la materia: fornello di riverbero.

Smautari. V. smaltari e simili.

Smautiri. V. smaltiri.

Smàutu. V. smaltu.

Smazzarisi. v. intr. pron. Affannarsi, affaticarsi: sfacchinarsi, acciaccinarsi.

Smazzunari. v. a. Sciorre il mazzo.

Smeccalampi. s. m. Voce di sprezzo, composta da smecca e lampi, per dire sacristano.

Smeccalumi. V. smiccaloru.

Smembramentu. s. m. Lo smembrare: smembramento.

Smembrari. v. a. Tagliar i membri: smembrare. || met. Dividere, separare: smembrare. || Disciogliere i membri di un corpo intero ad un oggetto: smembrare. || rifl. a. Smembrarsi. P. pass. smembratu: smembrato.

Smemuramentu. s. m. Lo smemorare, sbalordimento: smemoramento.

Smemurari. v. intr. Perder la memoria; divenire stupido: smemorare.

Smemurataggini. s. f. Difetto di memoria, dimenticanza, scimunitaggine: smemoraggine, smemorataggine.

Smemuratazzu. pegg. di smemuratu: smemorataccio.

Smemurateddu. dim. Smemoratino.

Smemuratizza. V. smemurataggini.

Smemuratu. add. Che ha perduto la memoria, stupido: smemorato.

Smentiri. v. a. Dar una mentita: smentire. || rifl. a. Dir contro ciò che si è detto: smentirsi.

Smeraldu. s. m. Pietra preziosa di color verde: smeraldo.

Smerciu. s. m. Esito, vendita di una data merce, spaccio: smercio.

Smèusu. add. Dicesi di chi ha la pancia vuota, contrario di ripieno: smilzo. || Magro, sottile: mingherlino. || met. Di componimento, versi ecc. languidi: smilzo.

Smiaciu. s. m. Lezio, affettazione: smiacio.

Smiccaloru. s. m. Spezie di cesoja che ha nelle branche come una cassetta, e serve a smoccolare i lumi: smoccolatojo.

Smiccalureddu. dim. di smiccaloru.

Smiccari. v. a. Levar via la smoccolatura: smoccolare. P. pass. smiccatu: smoccolato.

Smiccatura. s. f. La parte del lucignolo arsa, che conviene si levi per non impedire il lume: smoccolatura.

Smiccatureddu. dim. di smiccaturi.

Smiccaturi. V. smiccaloru.

Smicciari, Smicciuliari. v. a. Socchiudere gli occhi per vedere con più facilità: sbirciare. || Per smiccari V.

Smidagghia. V. midagghia (Pitrè).

Smiduddarisi. v. intr. pron. Lambiccarsi il cervello: scaparsi, scervellarsi.

Smiduddu. V. sfirniciamentu.

Smiguliari. V. miauliari.

Smilari. v. a. Cavar il miele dalle arnie: smelare.

Smìmmaru. V. currìculu. || met. Ragazzetto sparutino: cazzabubbolo.

Smimuratu. V. smemuratu.

Sminchialiri. v. a. Ammaestrare, rendere scaltro: scaltrire, scozzonare. || rifl. a. Scaltrirsi. P. pass. sminchialutu: scaltrito, scozzonato.

Sminchiari. V. sminchiuliari. || V. sanari per castrare. || Affaticarsi: sfacchinarsi.

Sminchiatu. add. Si dice a uno non buono a nulla: moccicone, dappoco. || Accasciato: balogio.

Sminchiuliari. v. a. Vedere, scorger bene: sguinguare, p. e. non ci sguinguniete, ci sguinguo poco (Fanf. Voc. d. u. Tosc.). || Abbarbagliare.