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Spadduna. accr. di spadda: spallona.

Spadduneddu. dim. di spadduni.

Spadduni. s. m. Denominazione di una parte di carne bovina che si trae dalla spalla: soppelo.

Spadduteddu. dim. di spaddutu.

Spaddutu. add. Che ha larghe o robuste spalle: spalluto.

Spadduzza. dim. di spadda: spalluccia. || Per spadduni V. || T. agr. Quel mozzicone di sermento lasciato dal potatore alle viti, pel quale esse ripullulino: capo. || putari a una, a dui ecc. spadduzzi: potar a uno a due ecc. cornetti.

Spaeri. V. spajari. Così in Nicosia (Verdone).

Spaettu. V. spaghettu.

Spagaloru. s. m. Pezzo di legno nel quale i bottai avvolgono lo spago da legar i cerchi.

Spagaru. V. curdaru (da spagu).

Spagghiamentu. s. m. Lo spagliare: spagliamento. || Lo spulare.

Spagghiari. v. a. Levar la pagghia: spagliare. || Tirar il grano contro il vento per pulirlo dalle materie inutili: ventilare, ventolare, spulare, brezzare (Pal. Voc. Met.). || mannari a spagghiari l’acqua, modo prov. mandar al remo, e fig., mandar a male. || spagghiau, si dice di chi all’udire alcuna cosa montò in bugnola (Capuana). || Prov. si ’ntra l’aria nun stai mentri si spagghia, si nun stai supra di cu’ l’api tagghia, sarrai prestu riduttu a pani ed agghia: tristo a quell’avere che il suo signor non vede. P. pass. spagghiatu: spagliato.

Spagghiata. s. f. L’azione dello spagliare, dello spulare.

Spagghiatedda. dim. di spagghiata.

Spagghiazzari. V. spagghiari.

Spaghiceddu, Spaghettu. dim. di spagu: spaghetto. || Sorta di pasta sottile: spaghetti (Biundi).

Spagnaceddi. s. m. Voce composta da spagna e aceddi, cioè spaventa uccelli, ed è appunto uno straccio che si mette per cacciar uccelli da seminati o altro: spaventacchio, spauracchio. || Per sim. cosa che induca altrui a falso timore: spauracchio.

Spagnamentu. s. m. Paura, ombra.

Spagnari. V. scantari, e appagnari.

Spagnarrè. Voce fanciullesca che vale sospensione di giuoco: spida. (Che voglia dire scanta-re o re di Spagna nol saprei, nè so l’origine).

Spagnaturi, Spagnauceddi. V. spagnaceddi.

Spagnola (A. attaccari a dudici a spagnola, dicesi de’ cavalli attaccati a pariglia e guidati dal solo cocchiere della carrozza (M. Siciliano).

Spagnu. V. scantu. || V. appagnu.

Spagnularìa, Spagnulata. s. f. Jattanza, millanteria: spagnolata. || Cerimonia eccessiva, caricata (come furono gli spagnuoli corrotti dalla tirannide in casa loro e corruttori in casa altrui con quel lerciume di titoli...).

Spagnuletta. s. f. Spezie di serratura lunga da capo a piè della imposta: spagnolette.

Spagnuliscamenti. avv. Alla maniera spagnuola: spagnolescamente.

Spagnuliscu. add. Dell’uso o maniera spagnuola: spagnolesco.

Spagnusu. V. scantusu e appagnusu.

Spagu. s. m. Funicella sottile: spago. || Quello de’ calzolai impeciato: spago. || spaghi, alcuni spaghi che i rilegatori di libri tengono verticalmente sul telaio: coreggiuole.

Spaguriri. v. a. Far paura: spaurire (Scob.).

Spairi. v. intr. Far al pari e caffo gettando le dita: far al tocco.

Spajamentu. s. m. Lo spajare: spajamento. || Lo staccar i cavalli dal carro.

Spajari. v. a. Separare, disunire cose o persone appajate: spajare. || Sciogliere gli animali attaccati al carro: staccare. || Cessare, smettere. || va spaja, dicesi per garrire e dire finiscila: smetti. P. pass. spajatu: spajato, staccato.

Spajata. s. f. Lo staccare.

’Spaju. V. vespaju, di cui è accorciativo.

Spajulari. v. a. Liberar il bue dalla pajula. E fig. liberare in generale. V. strajuvari.

Spajulità. V. puvirtà.

Spajulu. add. Povero, spiantato, fistione. || Quegli a cui non è rimasto niente di ciò che aveva: scusso (Pasq. dal Gr. παῦρος: parvo, modico).

Spalancari. V. sbalancari.

Spalari. v. a. Tor via i pali che sostengono i frutti: spalare.

Spalata. s. f. Lo spalare.

Spalisari. v. a. Far noto, pubblicare: strombettare (da palesare, quasi la s le dia più forza).

Spalittari, Spalittiari. v. intr. T. cappel. Servirsi della paletta prima di nettar il cappello sulla forma: spalettare (Zan. Voc. Met.).

Spalletta, Spallina. s. f. Vestimento da coprir le spalle: spallino. || T. mil. Ornamento che portano i militari agli omeri: spallina, spallino. || Per spaddalora V.

Spalmari. V. sparmari.

Spalmintari. v. a. Gettar via la vinaccia dal palmento (Scob.).

Spampinari. v. a. Levar via i pampini: spampanare, spampinare. || Levar le foglie degli alberi: sfogliare, sbrucare. || intr. L’uscir fuori il fiore dalla sua boccia: sbocciare. || Rifl. a. Perder le foglie: sfogliarsi. || spampinari li ciuri, staccar loro le foglie: spicciolar i fiori. P. pres. spampinanti: spampanante, sfogliante, sbocciante.

Spampinata. s. f. Lo spampanare: spampanamento. || Lo sbucciare. || fig. Vanto, apparente grandigia: spampanata.

Spampinateddu. add. dim. Alquanto spampanato. || Appena sbocciato: imbalconato.

Spampinatizzu. V. spampinatu all’ultimo §.

Spampinatu. add. Da spampinari: spampanato, sfogliato, sbocciato. || Dicesi de’ fiori cresciuti al massimo punto, e già prossimi a sfogliarsi: sfarfallato. Giuliani ha: rosa sbozzolata, come noi diremmo rosa spampinata, cioè sbocciata.

Spangalora. s. f. Pietra da fabbricare, della grandezza di una spanna (spangu V.).

Spangaloru. s. m. Travicello riquadrato del giro di una spanna circa: correntino. || E anche di piccole pietre per murare. || E di una spezie di chiodi di una spanna o spangu V.

Spangalureddu. dim. di spangaloru.

Spangu. s. m. La lunghezza della mano distesa, dalla punta del mignolo a quella del grosso: spanna.