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SPE — 951 — SPI


un servente del grascino, che badava a’ pesi, alle misure. || iri spertu V. spersu.

Spetrari. v. a. Cercar di ottenere: impetrare. (Rapisardi e Veneziano).

Spettabbili. V. rispettabbili.

Spettàculu. s. m. Giuoco o festa rappresentata in pubblico: spettacolo. || fig. Ogni oggetto che tragga a sè gli sguardi, l’attenzione: spettàcolo. || fari spettaculi: far delle scenate.

Spettaculusu. V. spittaculusu.

Spettanti. add. Che spetta: spettante.

Spettanza. s. f. Appartenenza, attenenza (Ugolini biasima la voce spettanza).

Spettari. v. intr. Appartenersi: spettare. || Aferesi di aspettare: spettare.

Spettaturi –trici. verb. Colui che assiste a checchessia semplicemente e senza entrar in parte attiva: spettatore –trice.

Spettorari. v. intr. Far forza di trarre il catarro dal petto: spurgare, scatarrare. P. pass. spettoratu: spurgato, scatarrato.

Spettru. V. fantàsima: spettro.

Spetturi. Aferesi d’ispetturi V.

Spezzacarni, Spezzacoddu. s. m. Uomo di scandalosa vita: scavezzacollo, uomo di scarriera. V. rumpicoddu.

Spezza-murtaru. V. frustustù.

Spezziu. s. m. T. bot. Aromata frizzante noto: pepe. Ricavato dalla pianta Piper nigrum o dalla Piper cubeba L. || essiri comu lu spezziu, entrar per tutto: essere come il matto nel tarocco. || Prov. tuttu spezziu e nenti ardi, di chi spampana e poi è nulla. || all’urtimu su’ li spezzii, il meglio viene alla fine: i pesci grossi stanno al fondo. || è un pipi spezziu (Catania), dicesi di uomo di fiera vivacità e di sensi desti: gli è vispo.

Spìa. s. m. e f. Quegli che in guerra è mandato ad osservare i movimenti del nemico: spìa. || Generalmente chiunque riferisce: spia. E specialmente colui che prezzolato rapporta alla giustizia i misfatti altrui (e spesso i non misfatti): spia, delatore || Indizio, cenno: spia. fari la spia ad unu, riferire ciò che egli fa o ha fatto o detto all’autorità ecc.: fare la spia ad uno.

Spiaciri. V. dispiaciri: spiacere.

Spiaciribbili, Spiaciribbuli. add. Non piacevole: spiacevole. || Non compiacente, scortese: sgradito (a Pisa). || Ostinato, inesorabile.

Spiaggia. s. f. Lido che scende dolcemente nel mare: spiaggia. || spiaggia spiaggia, posto avv., lungo la spiaggia.

Spiamentu. V. spiunaggiu.

Spianamentu. s. m. Lo spianare: spianamento.

Spianari. v. a. Ridurre in piano: spianare. || met. Dichiarare, interpretare: spianare. P. pass. spianatu: spianato.

Spiantamentu. s. m. Lo spiantare, atterramento: spiantamento.

Spiantari. v. a. Sbarbar dalle piante: spiantare. || met. Distruggere, mandar in perdizione: spiantare. || rifl. a. Venire nell’ultima povertà: spiantarsi.

Spiantateddu. dim. di spiantatu: spiantatello.

Spiantatu. add. Da spiantare: spiantato. || Ridotto in miseria: spiantato.

Spiari. V. dumannari, è prop. nel senso di interrogare. || Per spiegari V. (Salv. Salomone-Marino). || Prov. spiannu si va a Roma: chi lingua ha a Roma va (dall’ital. spiare: cercare, investigare). P. pass. spiatu: domandato.

Spiatatu. V. spietatu (A. V. ital. spiatato. Favole d’Esopo).

Spïazza. pegg. di spia: spiaccia.

Spica. s. f. Pannocchia ove stanno racchiusi i chicchi del grano colla loro pula: spiga, spica. || – di li rini: filo delle reni. || La parte superiore del gambo di una pianticella, che si innalza per formar poi il seme: spiga. || – di francia, erba odorosa notissima: lavanda. Lavandula dentata L. || – cunfalunara. Triticum compositum L. || a spica, dicesi di certi tessuti a fili obbliqui e come zig-zag: a spiga. || Prov.nun tutti li spichi vannu all’aria, non tutti i frutti vanno al padrone, non tutto cresce a modo: non tutte le ciambelle riescon col buco. || a jazzu di troja cci vo’ truvari spichi? come dire in casa di ladri vuoi trovare onestà, presso i traditori vuoi trovare fede, e simile. || nun lassa spichi nn’arreri, fig., si dice di chi mette le mani in ogni cosa o risponde ad ogni cosa: ei non lascia chiodo, che non lo ribatta.

Spicaddossu. s. m. T bot. Pianta odorosa che ha i fiori violetti o cerulei a spiga nuda: spiga. Lavandula spica L.

Spicalora. s. f. T. bot. Pianta spontanea, annuale, di foglie molli e pelose, la spiga lunga due pollici: orzo di muro. Hordeum murinum L. || fem. di spicaloru.

Spicaloru. V. spiculiaturi.

Spicamentu. s. f. Lo spigare: spigatura.

Spicami. s. f. Il complesso delle spighe: spigame (Giuliani).

Spìcara. s. f. Piccol pesce di mare: spìgaro (Mort.).

Spicari. v. intr. Far la spiga: spigare. || Detto delle piante che fanno il seme, e non son più buone a mangiarsi: tallire, spighire (Buscaino Campo). || Detto di ragazzo, crescere, venire su. || – lu ciauru, farsi sentire anco in distanza.

Spicateddu. dim. di spicatu.

Spicatizzu. add. freq. Dicesi delle erbe tallite, non più buone a mangiarsi.

Spicatu. add. Da spicare: spigato, spighito. || Venuto su.

Spiccari. v. intr. Comparire fra le altre cose con maggiore chiarezza o altro: spiccare. P. pres. spiccanti: spiccante. P. pass. spiccatu: spiccato.

Spiccatamenti. avv. Con ispicco: spiccatamente.

Spicchialaru. s. m. Chi fa o acconcia specchi: specchiajo.

Spicchialeddu. dim. di spicchiali. || V. spicchiceddu. || – di jissu, pietre di gesso.

Spicchiali. V. specchiu. || Quell’arnese comunemente detto toeletta: specchiera.

Spicchialiari. V. spicchïari.

Spicchiari. v. a. Dicesi delle frutta che si dividono agevolmente con mano: spiccare. || Cavar dal guscio: sgusciare. || Cavar dal baccello: sbaccellare, sgranare. || intr. Aprirsi, e dividersi naturalmente: spiccarsi.

Spicchïari. v. intr. Lucere come specchio: luccicare, lustrare.