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Spidicinatu. add. Di poca apparenza, magro: sparuto, mingherlino. || Detto di cosa: scarso. || Detto delle piante, intristito: imbozzacchito.
Spidicuddari. v. a. Spiccar il frutto dal picciuolo: spicciolare, sgambare (Tomm. D.) || rifl. pass. Si usa per isbrigarsi: spicciarsi. P. pass. spidicuddatu: spicciolato.
Spidienti. V. espedienti.
Spidiri. V. spediri.
Spiducchiamentu. s. m. Lo spidocchiare.
Spiducchiari. v. a. Levar via i pidocchi: spidocchiare. || Levar via i ramuscelli inutili: dibruscare, scacchiare. || rifl. a. Levarsi i pidocchi d’addosso: spidocchiarsi. || a lustru di luna spidocchiami st’asinu, modo prov. per rampognare chi si mette al buio a far cosa che va fatta al chiaro. P. pass. spiducchiatu: spidocchiato.
Spiducchiata. s. f. Lo spidocchiare.
Spidugghiamentu. s. m. Il distrigare: distrigamento.
Spidugghiari. v. a. V. sbrugghiari. || Sciogliere, svolgere: distrigare. || Distrigar i capelli con pettine a ciò: scatricchiare. || rifl. a. Uscir d’intrigo, d’imbarazzo: strigarsi. P. pass. spidugghiatu: distrigato, scatricchiato (è la voce sbrugghiari corrotta).
Spidugghiata. V. spidugghiamentu.
Spidugghiaturi. s. m. Pettine da distrigar i capelli: scatricchio.
Spiega. V. spiegazioni.
Spiegabbili. add. Che può spiegarsi: spiegabile.
Spiegari. v. a. Distendere: spiegare. || met. Manifestare dichiarando: spiegare. || Tradurre da una lingua forestiera nella nostra: spiegare. || rifl. a. Far manifesto il proprio concetto: spiegarsi. || Fidanzarsi, promettersi. P. pass. spiegatu: spiegato.
Spiegata. V. spiegazioni.
Spiegatamenti. avv. Espressamente, dichiaratamente: spiegatamente.
Spiegativu. add. Dichiarativo, atto a far comprendere, spiegare: spiegativo.
Spiegazzioni. s. f. Lo spiegare, o spiegarsi: spiegazione. || Dichiarazione, interpretazione: spiegazione.
Spiegazziunedda. dim. di spiegazzioni.
Spietatamenti. avv. Senza pietà: spietatamente.
Spietatizza. s. f. Qualità di ciò che è spietato: spietatezza.
Spietatu. add. Senza pietà, crudele: spietato. Sup. spietatissimu: spietatissimo.
Spignari. v. a. Levar di pegno, o dal Monte di Pietà checchessia: spegnare. || Per pegnorare. || e chi spignò lu munti? si dice per celia quando si vede folla clamorosa di persone; vi potrebbe corrispondere la frase: v’è la sagra? || va spignati chissu, va..., per garrire chi ha fallato, o ha da far con persone difficili. P. pass. spignatu: spegnato.
Spignata. s. f. Lo spegnare.
Spignurari. v. a. Torre il pegno al debitore: pegnorare.
Spilacardiddi. V. spilagatti.
Spilacchiari. v. a. Tor via il pelo qua e là: spelacchiare. P. pass. spilacchiatu: spelacchiato.
Spilagatti. Voce di spregio a uomo da nulla: scalzagatti, pelapolli.
Spilanatu. add. Arruffato, che ha guasta la pettinatura: spettinato.
Spilari. v. a. Strappar i peli: pelare, spelare. || rifl. a. Perder i peli: spelarsi. P. pass. spilatu: spelato.
Spilata. s. f. Il pelare: pelamento, pelatura.
Spilatedda. dim. di spilata.
Spilateddu. dim. di spilatu.
Spilatizzu, add. Mezzo pelato: spelacchiato.
Spilatuni. accr. di spilatu.
Spilatura. s. f. Il cinto che circonda quella parte del cappello detto la forma: cordone (Zan. Voc. Met.).
Spilaturi. s. m. Luogo dove si pela e strumento da pelare: pelatojo.
Spilla. s. f. Sottil filo d’oro o altro: che ha per capo una perla, una pietra, una gioia, e serve per adornamento: spilla da petto, spillone.
Spillacchiu. È più usato il suo accr. spillacchiuni V.
Spillacchiunazzu. pegg. di spillacchiuni.
Spillacchiuneddu. dim. di spillacchiuni.
Spillacchiuni. accr. di spillacchiu. Uomo di vile stato, barone: guidone, cialtrone. || Povero, miserabile: spelacchiato, stangato, tritone.
Spillicedda. dim. di spilla: spillettino.
Spillirina. s. f. Sorta di fazzoletto che tenevan in collo le monache.
Spillongu. V. spirlongu.
Spilluneddu. dim. di spilluni: spilloncino.
Spilluni. accr. di spilla: spillone, spillettone. || V. spinguluni.
Spilofana, V. vitusa.
Spilorciu. add. Avarissimo: spilorcio. || a li spilorci nun l’annigari, dumanna li piaciri a cu’ li sapi fari, è chiaro.
Spilunca. s. f. Luogo incavato, caverna: spelonca.
Spilurchiarìa, Spilurciarìa. s. f. Somma avarizia: spilorcerìa.
Spina. s. f. Stecco acuto che hanno alcune piante: spina. || met. Cosa che rechi angustia, dolore: spina. || fig. Difficoltà, intoppo. || Conio con cui i fabbri bucan il ferro infocato: spina. I pungiglioni di cui sono esternamente armati alcuni pesci: spina. || Bacchetta di acciaio, su cui, come su di un’anima, si battono i cannelli di metallo, e lor si dà forma: spina. || a spina, modo di un tessuto: a spina. || Lisca del pesce: spina. || Pianta spinosa in generale: spina. Onde c’è la spina vranca. Galactites tomentosa L.; spina cervina: spin cervino; spina pontica di Madonìa o spina ponti: spina infettoria; spina purci o punci: pugnìtopo, rusco. Ruscus aculeatus L.; spina santa o di munti: ranno, susino selvatico. Ramnus catharticus L. || mala spina, cattivo, tristo: figuro, guidone. || essiri ’ntra li spini, fig., non aver posa, nè calma, provar somma agitazione di mente e di corpo: star sulle spine. || teniri supra li spini, fra dubbio e paura, fra tema e speranza: tenere sulla corda. || spina vintusa, T. chir. carie interna delle ossa, malattia molto pericolosa: spina ventosa. || Prov. cu’ simina spini nun pò ricogghiri rosi, ovvero nun vaja scausu cu’ simina spina, ca