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Spirunella. s. f. T. bot. Erba che ha le foglie a guisa di spronella: speronella.

Spiruni. s. m. (pl. spiruna). Strumento che il cavalcatore s’adatta alle calcagna per pungere la cavalcatura: sprone, sperone || Unghione che il gallo ha alquanto di sopra al piede: sprone. || La punta della prua de’ navigli da remo: sprone. || dari di spiruna, spronare: dar di sproni.

Spiruniari. V. spirunari.

Spiruteddu. dim. di spirutu. || Sparutino, sparutello.

Spirutizzu. add. Alquanto smarrito.

Spirutu. add. Da sparire: sparito. || Scompagnato: solo. || Detto di luogo: deserto, romito. || Troppo piccolo, di poca apparenza: sparuto.

Spirvirsari. v. intr. Non perseverare a farsi religioso (Pasq.).

Spisa. s. f. Lo spendere, il costo: spesa. || In pl. alimenti, vitto: spese. || Antonomasticamente la roba comperata per mangiarsi: spesa. Onde fari la spisa, comperar la roba da mangiare: far la spesa, p. e., il cuoco è ito a far la spesa. || nun caminari senza spisa, cioè senza roba, danaro od altro. || appizzaricci li spisi, perder il tempo e la fatica inutilmente in checchessia: perdervi il ranno ed il sapone. || jucarisi la spisa, fig., dissipare sconsigliatamente averi e salute. || a spisi mei, toi ecc., con mio, tuo danno, pericolo ecc.: alle mie, tue spese. Onde insignarisi a spisi d’autru: imparar all’altrui spese, farsi saggio coll’esperienza d’altri. || fari fari spisi, molestare giudicialmente il debitore: dare spesa. || essiri cunnannatu a li spisi, esser condannato dal Tribunale a rifar tutte le spese alla parte avversa: esser condannato alle spese. || Prov. a spisi d’autru si campa vulinteri, e lo credo bene! || fa li spisi secunnu l’entrata, misura l’entrata e l’uscita: fa le spese secondo l’entrata. || larghi spisi e magru tistamentu, poichè chi ha speso vivendo, non può lasciare morendo: grasso piatto, magro testamento.

Spisari. v. a. Dar le spese o il vitto, alimentare: spesare. || rifl. pass. spisarisi d’una cosa, V. dispisarisi. E anco dimenticarsi. P. pass. spisatu: spesato.

Spisatu. s. m. Costo, lo spendere: spesa.

Spisazza. pegg. e accr. di spisa: spesaccia.

Spisciunarisi. v. rifl. pron. Si dice spisciunarisi di ridiri, ridere eccessivamente: scompisciarsi dalle risa.

Spisicedda. dim. di spesa: speserella, spesetta, spesina (Tomm. D.).

Spisidda. Per faidda V.

Spissiamentu. s. m. Lo spesseggiare: spesseggiamento.

Spissiari. v. intr. Replicare spesse fiate: spesseggiare. P. pass. spissiatu: spesseggiato.

Spissiata. s. f. L’azione dello spesseggiare.

Spissiceddu. V. spissuliddu.

Spissilla. s. f. V. A. Braccialetto che le donne portavan al braccio sinistro (Pasq.).

Spissizza. s. f. Densità: spessezza. || Frequenza nell’operare: spessezza.

Spissu. add. Denso, fitto: spesso. || Frequente, replicato: spesso. || Prov. viaggi spissu cunsumanu lu voscu, levando spesso di una cosa si sciupa e finisce: leva e non metti ogni gran monte scema. || parraminni mali ma spissu, chi ama vorrebbe gli si parlasse sempre dell’oggetto amato, e ne parli comunque. Sup. spississimu: spessissimo.

Spissu. avv. Spesse volte, frequentemente: spesso. || spissu spissu, ha forza di superlativo: spesso spesso.

Spissuliari. V, spissiari: spesseggiare, spessiare.

Spissuliddu. dim. di spissu. Non molto frequente, ma nemmeno di raro.

Spisu. P. pass. di spenniri V.

Spisuna. accr. di spisa.

Spisusu. add. Di molta spesa: dispendioso.

Spisuzza. dim. di spisa: spesuzza.

Spitaleddu. dim. di spitali: spedaletto, spedalino, spedaluccio.

Spitaleri. s. m. Servente di uno spedale: spedaliere, spedalingo, pappino.

Spitalettu. V. spitaleddu.

Spitali. s. m. Luogo pio che raccoglie gl’infermi per curarli: spedale. || stari muru cu muru cu lu spitali, vivere parcamente: stare a stecchetto.

Spitaliscu. add. Detto di febbre solita contrarsi da chi frequenta gli ospedali.

Spiticchiari. v. intr. Consumarsi di voglia, amare con forte passione: struggersi di... o per..., spasimare. || In altri paesi lo dicono nel senso di mostrarsi attillato, pulito, preciso. P. pass. spiticchiatu: spasimato.

Spiticeddu, Spitiddu. dim. di spitu: spiedetto, schidionetto.

Spitignatu, Spitignusu. V. spitittatu.

Spitinu. dim. di spitu, e per estensione così chiamasi ancora la vivanda nello spiedo arrostita.

Spitittateddu. dim. di spitittatu: svogliatello, svogliatuccio.

Spitittatu. add. Senza appetito, senza voglia di checchessia: svogliato. Sup. spitittatissimu: svogliatissimo.

Spitittatuni. accr. di spitittatu.

Spitrari. v. a. Purgar un luogo dalle pietre. || Sciogliere, disfar la durezza di cosa che sia come pietra: spetrare. P. pass. spitratu, ripulito dalle pietre. || Spetrato.

Spittabbili. V. rispettabill.

Spittàculu. V. spettaculu.

Spittaculuni. accr. di spittaculu: spettacolone.

Spittaculusu. add. Maraviglioso, spettacoloso (in Firenze). || Detto di persona, amplificatore, esageratore: iperboleggiatore. Sup. spittaculusissimu.

Spittamentu. s. m. Lo spettare; lo spettorarsi.

Spittanza. V. spettanza.

Spittari. V. spettari. || spittarisi, scoprirsi il petto: spettorarsi, spettorezzarsi.

Spittatu. add. Che ha il petto scoperto: spettorato, spettoracciato. || Per scollatu V.

Spittinari. v. a. Disfar la pettinatura, arruffare: spettinare. || Disfar l’incassatura delle doghe di botti e simili. || rifl. a. Arruffarsi: spettinarsi. P. pass. spittinatu: spettinato. || Senza incastratura nelle doghe.