Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/994

Da Wikisource.
STI — 976 — STO


Stivaledda, dim. di stivala: stivaletto, stivalino. || Spezie di ghette, a volte fatte di semplici cenci ravvolti alle gambe, che portano alcuni montanari, vetturini o pastori.

Stivaletta. s. f. Quel calzare che giunge appena un po’ sopra al collo del piede: stivaletto.

Stivalittedda. dim. di stivaletta.

Stivaloi. V. stivala. In S. Fratello.

Stivaluna. accr. di stivala: stivalone.

Stivalunazza, Stivalunazzu. pegg. di stivaluna.

Stivaluni. V. stivaluna.

Stivili. Lo scaffale della bottega.

Stizzari. v. intr. Mandar odore: odorare (Pasq.).

Stizzu. s. m. Odore, fragranza (Pasq.).

Stizza. s. f. Ira, collera: stizza. || Parte picciolissima di acqua o altro liquido: gòcciola, stilla. || fig. Poca quantità di checchessia: una gocciola, un zinzino. || a stizza a stizza: a gocciola a gocciola, a stilla. || ogni ’na stizza, ogni momento. || Per guttera V. || Prov. livarisi di li stizzi e mittirisi a li canali, credendo cansar un male piccolo andare incontro ad uno superiore: fuggir l’acqua sotto le grondaje.

Stizzana. V. guttana. || met. Dicesi a persona nojosa: seccafistole. || Prov. la stizzana fa pirtusu: a goccia a goccia s’incava la pietra.

Stizzanti, add. Che stizza: stizzante. || Nojoso, impronto.

Stizzari. v. intr. Prendere stizza: stizzare. || intr. pron. Stizzirsi, stizzarsi. || att. Scuoter di tizzoni la parte bruciata: stizzare (Tomm. D.). P. pass. stizzatu: stizzito, stizzato.

Stizzera, Stizzeri. V. guttera. || Prov. la stizzera cuntinua percia la petra, la continuità di checchessia, anco piccola cosa, fa il suo effetto.

Stizziari. v. intr. Cascar un liquido a goccioli: gocciolare, gocciare. || Leggermente piovere: spruzzolare, piovigginare. || Detto della penna quando scrivendo spruzza l’inchiostro: schizzare. || att. Versar a gocciole: gocciolare, stillare. || Spruzzare, sparger a gocciole di diverso colore una cosa e renderla brizzolata. || Riversare di tempo in tempo dell’unto sull’arrosto: pillottare.

Stizziata. Il gocciolare; il piovigginare: spruzzolata.

Stizziatedda. dim. di stizziata: spruzzolatina.

Stizziatina. Lo stesso che stizziata.

Stizziatu. add. Da gocciolare: gocciolato, stillato. || Piovigginato. || Spruzzato da stille di vario colore: brizzolato.

Stizziatura. s. f. Quel segno o macchia che fa la gocciola: gocciolatura. || V. stizziata.

Stizzicedda, Stizzidda. dim. di stizza: gocciolina. || Picciolissima quantità di checchessia: zinzino. || stizzicedda è anco dim. di stizza in senso di ira.

Stizzuniari. v. a. Scuotere i tizzoni perchè ne caschi la brace: stizzare. || V. incuitari. || Far prendere stizza: stizzire. || Provocare, fruzzicare. P. pass. stizzuniatu: stizzato. || Stizzito. || Provocato.

Stizzusamenti. avv. Con istizza: stizzosamente. || Dispettosamente.

Stizzusaria. s. f. Onta, rincrescimento fatto ad altrui affine di dispiacergli: dispetto. || fari stizzusarii, far cosa che altrui non piaccia, mostrando di farlo per dispetto: fare le picchie.

Stizzusariedda. dim. di stizzusarìa: dispettino, dispettuccio.

Stizzusazzu. pegg. di stizzusu: dispettosaccio.

Stizzuseddu. dim. Dispettosino.

Stizzusu. add. Che si compiace a far dispetti: dispettoso. || Antipatico. Sup. stizzusissimu: dispettosissimo.

Stizzusuni. accr. di stizzusu.

Stòbbitu. s. m. Idiotismo di S. Cataldo per stupitu V.

Stoccu. s. m. Spada nascosta dentro un bastone: stocco. || Mazza ove dentro è lo stocco: stocco. || Stirpe, ceppo, lignaggio: stocco. || Sarmento lasciato dal potatore alla vite per far frutto: capo. || stoccu d’omu, di fimmina, vale uomaccione, donnone: pezzo d’uomo, tocco di uomo o di donna, bell’asta d’uomo, bella tacca d’uomo. || stoccu di cavaddu: bella tacca di cavallo (pl. stocchi e stocca).

Stoccufissu. s. m. Pesce seccato e salato, simile al baccalà: stoccofisso.

Stoffa. s. f. Pezzo di drappo di seta o di altra materia più nobile: stoffa.

Stola. s. f. Quella striscia di drappo che si pone il sacerdote al collo sopra il camice: stola. || L’autorità e i dritti della Chiesa in generale, e de’ vescovi e parrochi in particolare: stola. || Prov. lu guadagnu di la pinna e chiddu di la stola, in brevi tempu vola, accenna al lucro del foro e della Santa Bottega sulle miserie umane.

Stolidizza. s. f. Stupidità, stoltezza: stolidezza.

Stòlidu, Stòlitu. add. Insensato, stupido: stolido.

Stolu. s. m. Moltitudine: stuolo. || Per catuniu V.

Stòmacu. s. m. Viscere membranose a figura di sacco nella parte anteriore e superiore del basso ventre; che riceve i cibi triturati e dà loro una prima preparazione: stòmaco. || aviri bonu stomacu o stomacu di ferru, digerire bene: essere buono stomaco. || E fig. dicesi di persona a cui si possa dire liberamente il fatto suo: buono stomaco. || Si dice anco di chi sa tener il segreto. || aviri malu stomacu o lu pilu nta lu stomacu, essere di ria natura, tristo. || aviri ad unu supra lu stomacu, o pri balata supra lu stomacu, aver in odio: portare sopra lo stomaco. || fari bonu stomacu di una cosa, approvarla, esserne soddisfatto. || aviri tantu di stomacu, esser bravo a tener il segreto; vale anco: dissimulare. || omu di stomacu, uomo di saldi propositi: uomo di stocco. || faricci mali lu stomacu, fig. non convenirgli. || Prov. stomacu granni e vucca picciridda, udire e tacere: udente non dicente non è mancante. || aviri lu stomacu chinu, vale anco, essere saccente.

Stomàticu. add. Che giova allo stomaco: stomàtico.

Stopu. s. m. Sorta di giuoco antico di carte (Mort.).

Storaci. s. m. Ragia odorifera che stilla da un albero indiano dello stesso nome: storace.

Stòrciri. v. a. Contrario di torcere: stòrcere. || Stravolgere: storcere. || Interpretare o spiega-