Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/118

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92 argonautica.

     Spingeansi innanzi; e già delle cozzanti
     Rupi il fracasso a lor ferìa gli orecchi,
     E i lidi intorno ne rendean rimbombo.
     Eufemo allor con la colomba in pugno
     745Sorge, e va su la prora: i remiganti
     Per comando di Tifi a doppia lena
     Diêrsi a vogar, di trapassar fidando
     Nella lor forza in fra que’ massi; ed ecco,
     Allo svoltar d’un gomito, disgiunti
     750(E fia l’ultima volta) a sè dinanzi1
     Veggonli starsi. A quella vista l’animo
     Si turbò ne’ lor petti: Eufemo al volo
     Slanciò allor la colomba, e tutti ad una
     Alzâr le teste a riguardar; per mezzo
     755Volò quella a’ due scogli che l’un l’altro
     Con gran fragor si raccozzâro; in alto
     Saltò l’onda estuante in tal volume,
     Che una nube parea; terribilmente
     Rintronò il Ponto, e tutt’intorno il vasto
     760Aere fremè, sotto i ronchiosi scogli
     I cavi antri dal flutto ripercossi
     Fêan dentro un cupo murmure, e dell’onde
     Bianca la schiuma si sbattea su ’l lido;
     E i ritrosi dell’acqua in giro volgersi
     765Facean la nave. Al riserrarsi insieme
     Le rupi Cianée l’ultime penne
     Smozzicar della coda alla colomba;
     Ma n’uscì salva. Alto di gioja un grido

  1. Var. al v. 750. (Qual mai più non saranno) a sè dinanzi