Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/242

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216 argonautica.

Improbo amor, grande sciagura, grande
     585Agli uomini di colpe incitamento,
     Per te liti omicide e pianti e lutti
     E angosce innumerabili travagliano
     L’umana vita! Insorgi, o Dio, t’accampa
     Incontro ai figli de’ nimici nostri,
     590E spira in essi il reo furor che in petto
     Infondesti a Medea. — Di qual crudele
     Morte Absirto ella oppresse? A noi di canto
     Questa fiera materia or s’appresenta.
Poichè nella a Diana isola sacra
     595Quegli araldi lasciata ebber Medea,
     Giusta il patto, di là spartitamente
     Tornâr essi a lor navi, e nell’agguato
     Giason s’ascose ad aspettarvi Absirto,
     Indi i compagni suoi. Ratto in suo legno,
     600Della suora tradito alle solenni
     Promesse Absirto per lo mar varcando,
     Nel bujo della notte alla sacrata
     Isola scese, e alla sorella innanzi
     Fattosi ei solo, la tentò co’ detti
     605(Semplice qual fanciul che tenta il guado
     Di torrente invernal, cui nè gli adulti
     S’arrischiano passar), se a que’ stranieri
     Macchinato avess’ella inganno alcuno.
     Mentre di ciò tenean consulta, ed ecco
     610Fuor dell’insidie repentinamente
     Balzò Giason, nuda la spada in mano
     Alto vibrando. La donzella il guardo