Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/32

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6 argonautica.

     Sopravanzava gli Erettìdi, in atre
     Catene avvinto nel Tenario fondo
     135Giacea sotterra, ove l’amica traccia
     Di Piritoo seguì: coppia che a tutti
     Avrìa l’impresa agevolata assai.
Tifi d’Agnio figliuol venne da Sifa,
     Tespia borgata, esperto e destro i flutti
     140A preveder che per lo vasto mare
     La bufera commove, esperto i venti
     A scansar tempestosi, e ben di nave
     Guidar col Sole e con la Stella il corso.
     Lo incitò di que’ prodi irne allo stuolo
     145La tritonia Minerva, e ben gradito
     Egli ad essi n’andò. Fliante andovvi1
     D’Aretiréa, che per favor di Bacco,
     Padre suo; là d’Asopo appo le fonti
     Vivea splendidamente. E d’Argo insieme
     150Tálao venne ed Aréo, figli a Biante,
     E Leódoco forte, a lor fratello,
     Cui partorì Pero Neleide, quella,
     Per cui durò l’Eólide Melampo
     Nelle stalle d’Ificlo aspra fatica.
155Nè la possa magnanima d’Alcide
     Frustrò la brama che Giason n’avea:
     Degli eroi concorrenti udì la fama,
     Quando d’Arcadia ei fea ritorno ad Argo,
     Vivo portando quel cignal che dentro

  1. Qui si omette la versione dei versi 111-114 per le ragioni addotte dal Wellauer nella nota.