Pagina:Apollonio Rodio - Gli Argonauti, Le Monnier, 1873.djvu/72

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46 argonautica.

     A venir con la nave, e dentro al porto
     1230Legarne i cavi. E quei discesi un’ara
     A Febo sbarcator poser su ’l lido,
     E gli fêr sacrificio. Il re donolli
     Di che avean d’uopo, e vin giocondo e agnelli,
     Poi che imposto un oracolo gli avea,
     1235Quando giunga d’eroi nobile stuolo,
     Tosto movergli incontro umanamente,
     Nè pensar contrastargli. A lui le gote,
     Come a Giasone, il primo pel fiorìa;
     Nè di prole allegrarsi ancor la sorte
     1240Gli concedea: nuova del parto al duolo
     Era ancor Clite dalla bella chioma.
     Figlia al Percosio Merope, che moglie
     D’assai doni dotata ei dalla casa
     Del padre suo novellamente addusse1
     1245Dal paese a rincontro. Ed or dal letto
     Pur si togliendo della cara sposa,
     Diessi con quelli a convivar, gittata
     Via dal cuore ogni tema. E qui l’un l’altro
     Interrogar; lui del viaggio il fine
     1250E di Pelia i comandi inchieder loro;
     Essi contezza dimandar de’ luoghi
     Circonvicini, e di quell’ampia tutta
     Propontìaca marina. Il re non seppe
     Satisfar pienamente a tante inchieste;
     1255E de’ Minii, al mattin, parte su l’alto
     Dindimo ascese ad esplorar le vie

  1. Var. al v. 1244. Del padre avea novellamente addotta,