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La lega cristiana nel 1572 355

Nè la vittoria delle Curzolari, riportata quattro giorni dopo, valse a dissipare i sospetti ed a placare gli sdegni; che anzi maggior esca al fuoco porsero, e la manovra di Gian Andrea Doria, argomento di gravissime accuse1, e le parole che, vere o no, si attribuivano al fratello di lui. Pagano Doria, piene di fiele e d’astio contro la repubblica di Venezia2, e la condotta di don Alvaro di Bazan, marchese di Santa Croce, comandante della riserva, che senza bisogno aveva portato soccorso al centro, dove era don Giovanni, lasciando in pericolo il corno sinistro, comandato dal Barbarigo, e la divisione delle prede, nella quale gli Spagnoli si eran fatti la parte del leone, e in fine la precipitosa partenza della loro squadra verso ponente, mentre i Veneziani instavano perchè si proseguisse l’impresa e si liberasse almeno il Peloponneso.

A tante cagioni di malcontento s’aggiunga la notizia, presto divulgata, che il re Filippo all’annunzio della vittoria s’era mostrato assai poco soddisfatto e che, onorando con altissimi privilegi il Doria, aveva manifestato apertamente il suo malumore a don Giovanni, perchè aveva posto a rischio tutta l’armata3, e si vedrà come i Veneziani

  1. Si osservi che il Sereno (op. cit. p. 217), nella diffusa narrazione della battaglia, cui prese attiva parte a bordo della Grifona, galera papale, si mostra prudentissimo quando parla del Doria e solo si lascia sfuggire di tanto in tanto qualche frase che ci fa conoscere le sue opinioni su questo argomento tanto controverso; eccone, p. es., una assai eloquente: «Non mancando delle nostre galere se non quindici, le quali per colpa di chi non volle combattere s’eran perdute, (l’armata) nel porto di S. Maura si condusse». Il papa Pio V, letta la relazione del Colonna, disse di G. Andrea: «Dio gli perdoni; se lo merita»; Longo, op. cit. p. 28.
  2. «Pagano Doria disse pubblicamente che non aveva voluto aiutare una galea corfiotta e tre del pontefice, perchè aveva pensato che fossero veneziane»; Longo, op. cit.
  3. «Perocchè andavano molte voci attorno che alla corte cattolica da persone principali fosse stato biasimato don Giovanni d'ar-