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Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/189

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rassegna bibliografica 185


Pasino Locatelli, amoroso professore di letteratura italiana nel liceo di Bergamo, liceo detto Sarpi non so come, diede ai due volumi che annunciamo, il nome indeterminato di illustri bergamaschi, perchè non intese comprendere tutti i personaggi celebri prodotti da quella provincia, ma di eleggere solo gli artisti, siccome quelli che sono meno noti comunemente, e da lui con predilezione studiati. E col titolo fece altra sorpresa, perchè non si limitò a biografie sconnesse ed isolate, intese solo a fare spiccare gli individui, ma, come il maestro delle biografie, coordinò quelle per modo che come in lungo quadro, rappresentassero popolarmente la oscura storia dell’arte bergamasca. Ed ora proponendo di porre in mostra critica i tipi delle arti bergamasche dal secolo XIV ai tempi nostri, per la prossima esposizione provinciale a Bergamo, accenna di volere anche cogli oggetti dare perfezione al suo lavoro.

Quanta parte prenda l’arte nella civiltà, nella vita dei popoli, l’arte ministra e fomite di religione, di poesia, di spirito nazionale, si mostra dall’Egitto, dall’Etruria, dalla Grecia, dall’Italia segnatamente. Come si può conoscere bene e giudicare profondamente la storia de’ nostri paesi, se non se ne sono anche scrutate le vicende artistiche? Qui l’arte rimonta sino alle epoche della pietra, e non si spense mai, e risorse per iniziativa propria, e seguì le fasi delle libertà. La quale fu più tenace ne’ luoghi riposti delle alpi e degli appennini, quindi nell’Umbria, nel Friuli, nelle valli retiche, sui laghi lombardi anche nel medio evo l’arte fu mattiniera.

Quelle famiglie d’artisti euganei, umbri, etruschi che alla invasione gallica ripararono tra le penne delle alpi retiche, non si spensero mai, tramandarono da padre in figlio e nipote le pratiche secrete, onde vennero i magistri comacini de’ tempi longobardi, che continuano tuttavia, e che costrussero i duomi di Vercelli, di Como, di Milano, la S. Maria di Bergamo, la torre di Cremona e via dicendo. Dalle valli di Bergamo escivano specialmente i decoratori di stucco, di intaglio, di mosaico, di intarsio, di pittura; dal lago di Lugano segnatamente li scarpellini e scultori; dalla Val Camonica i costruttori senza cemento. Per questa valle scendevano nel medio evo gli eserciti germanici, ond’essa fu più militare che