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244 | relazione sui manoscritti |
istorica dell’Academia, fatta consapevole di tale richiesta, non si dissimulò le gravi considerazioni che potevano distoglierla dall’assumersi l’incarico; ma non altrimente che coll’accettarlo credette poter corrispondere alla fiducia stata in lei riposta, onorevole del pari por lei e pel richiedente. Bea inteso, che non poteva essere il caso di sciogliere per mezzo di una decisione Academica una questione scientifica: la Classe si propose soltanto di procurare l’esame di quelle carte per opera di coloro fra i suoi membri, che per caduna delle varie questioni sembrassero i più adatti, e che inoltre si trovassero pronti ad accettare l’incarico; e di far conoscere il risultato, qualunque fosse per essere, dell’esame, onde contribuire così a rischiarare tale questione di non lieve importanza. Perciò nell’adunanza 7 giugno dello scorso anno i sottoscritti furono incaricati dell’esame di quei manoscritti sardi; e venne inoltre fatta loro facoltà di aggiungersi altri scienziati estranei all’Academia. Conosciuta siffatta deliberazione il signor Vesme, secondo la fatta promessa, trasmise sei di quei documenti1, ed inoltre parecchi facsimili fotografici, o secondo le tavole del Martini.
Il signor Vesme diede la descrizione di que’ sei manoscritti colla seguente lettera, da lui diretta ad uno dei sottoscritti, il signor Mommsen.
2. Quod tibi ante paucos menses versanti in hac nostra ci vitate sum pollicitus, impetraturum a Rectoribus Athenaei Caralitani, ut selectas quasdam e chartis manuscriptis Arboreensibus, de quibus magna inter doctos contentio est, concederent, ad vestram Scientiarum Academiam transmittendas, vestroque examini subjiciendas, id prospere successit. Chartas eas a me accepisti; jam eas tu ipse et nonnulli e collegis tuis, aliique docti viri, manibus tractaverunt; si quas insuper desideratis, eas me, ut priores illas, impetraturum confido. Ipse quidem e magna chartarum Arboreensium copia eas delegi, quas ad judicium de ipsarum palaeographica sinceritate ferendum utiliores futuras existimavi, et vobis argumenti ratione acceptiores; tum quas, ipsa rerum de quibus agerent novitate aut gravitate, magis dubius, atque ideo examine vestro digniores existimavi.
3. En nunc chartarum quas misi enumerationem; cui interseram adnotationes quasdam meas; rationes insuper afferam, quibus adductus singulas quasque potissimum delegerim.
- ↑ Più tardi ne fu spedito un settimo. (Questa notizia non è esatta. Vedi più sotto; § 12, nota).
Il Traduttore.
zione; e verranno fra breve da lui deposti a publica visione nella Biblioteca Laurenziana di Firenze. Unò di essi fu dal Vesme trasmesso a Berlino.
Il Traduttore.