Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/289

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rassegna bibliografica 285

beni loro fossero tutti applicati alla regia camera; che quelli che s’erano fin allora mantenuti nascosti, se venissero presi, fossero appiccati senza indugio, incorrendo nella stessa pena i loro fautori e ricettatori; che coloro i quali ricettassero figliuoli dei ribelli o dessero loro aiuto o consiglio, fossero gravemente puniti, ad arbitrio del re; e in ugual modo andasse punito chi avendo alcuna notizia dei ribelli, non la riferisse subito ai regi ufficiali (II, 93.*; 15 dicembre 1268).

Con questo diploma, ch’è il terzultimo del II volume, termina la serie dei documenti concernenti ai fatti della guerra contro gli Svevi e della fondazione della dinastia angioina nel reame delle due Sicilie. Noterò infine che in questi due primi volumi si contengono altri molti documenti, i quali non si riferiscono propriamente a codesti fatti, ma bene illustrano i primi anni del regno di Carlo d’Angiò, e la natura di quel re e di quella corte; come ad esempio, decreti e mandati relativi alla costituzione e alle spese della casa del re; ordinamenti nuovi di uffici; privilegi in favore degli studi di Roma e di Napoli; decreti crudelissimi contro gli eretici, che si abbandonavano senza difesa nelle mani dell’inquisitore ecclesiastico, con iscapito della stessa autorità del re (il quale bensì si riserbava il diritto di incamerare a beneficio proprio i beni confiscati a quegli sciagurati); ricompense a soldati valorosi e a sudditi devoti; e altri documenti spettanti a fatti particolari, che aggiungono notizie alla storia paesana, o rettificano errori di cronisti.

Siena, nel febbraio del 1871.
Cesare Paoli.               



Le Vite dei Dodici Cesari di C. Svetonio Tranquillo, volgarizzate con note da Francesco C. Buggiani. Cagliari, 1871.


Le storie de’ popoli troppo spesso non son che le storie di chi si serve di loro o si fa servo ad essi, di chi li difende o li opprime, li illude o li ispira; e anco di questi pochi sono storie incompiute, e per ciò spesso fallaci, anco quando ap-