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rassegna bibliografica |
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commercio e di contatto, le persecuzioni sanguinarie mediante roghi ed altri stromenti non meno infami ed esecrati: l’offrire in preda stati e proprietà, e le persone in servitù, e il regicidio insinuare dal confessionale e indi propugnare dal pergamo»1; cose simili, a parer nostro, non si hanno più a scrivere in pieno secolo XIX. L’età di mezzo aveva le sue infelicità - e quale non le ha? - ma come la medesima parola suona, stando di mezzo tra un’età che si spegneva e un’altra che si iniziava - da Colombo a Lutero, - va giudicata con vedute più comprensive, con più estesa sintesi, con maggiore fiducia nello svolgimento continuato dell’umanità. Un Italiano su quella età indirizzava ultimamente queste parole al Concilio riunito in Roma: «Io non sono ingrato a quell’epoca, nè irriverente a quelle grandi rovine. Non dimentico l’immenso passo che la fede, in nome della quale siete oggi raccolti, fece muovere sulla via del suo sviluppo, verso il fine assegnato all’umanità; e che oltre all’unità dell’umana famiglia, all’eguaglianza e all’emancipazione delle anime, frutto del vostro dogma, quella fede salvò le reliquie della civiltà latina anteriore, e riconquistò sugli invasori barbari la vita semispenta della mia patria, risuscitandola alla coscienza d’una seconda missione nel mondo. La salvezza, procacciata in tempi d’anarchia e d’ignoranza, dall’unità della vostra gerarchia, al Cristianesimo; e quindi all’incivilimento europeo -l’amore ai poveri, agli afflitti, ai diseredati della società, che scaldò l’anima dei primi tra i vostri vescovi e papi - le dure battaglie ch’essi in nome d’una legge morale sostennero contro gli arbitrii e la ferocia dei signori feudali e dei re per conquista - la grande missione, oggi fraintesa da quanti nulla sanno e nulla intendono di storia, compita da quel gigante d’intelletto e d’energica volontà che assunse il nome di Gregorio VII, e la feconda vittoria ch’egli diede alla potenza dell’anima sulla forza del regio ferro, all’elemento italico sul germanico - le missioni conquistatrici di popoli semi-barbari a civiltà - l’impulso dato all’agricoltura dai monaci dei primi vostri secoli - la lingua dei nostri padri serbata - una splendida epoca d’arte
- ↑ Pag. 17.