Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 13 (1871).djvu/403

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la gallia togata 397

per grado appena inferiore all’Ottimo giure de’ cittadini di Roma, ne era però molto da meno1. Comunque sia, i concetti di quel gran tribuno di suo vivente non ebbero esito.

Poco di poi venne a piombare nella valle del Po il torrente dei Cimbri; i quali e’ è chi pensa fossero gente celtica, della famiglia de’ Kimri, o Kymraig, mentre ad altri parve solo che traessero in loro compagnia molti di quei Galli cisalpini, che già sconfitti dai Romani e fatti sgombrare d’Italia, eransi portati oltre l’Alpi a cercarvi meno contrastate sedi. L’una o l’altra poi di queste opinioni credono convalidata dal vedere, dopo le vittorie di Mario, il tribuno Saturnino proporre che si distribuissero alla plebe di Roma quelle terre de’ Cisalpini Insubri, sulle quali avevano fermato il loro campo gli sfracellati barbari2. Dunque volevansi puniti codesti Cisalpini; e di che se non di favore dato alle orde sopraggiunte? Ma se queste hanno trovato amico un popolo di cui venivano a pestare i terreni, è ben probabile che fossero, totalmente , o in parte almeno, suoi consanguinei.

La proposta di Saturnino intanto ne fa conoscere che la romana conquista aveva pure lasciato molta parte delle loro terre ai Galli cisalpini; ed è verosimilmente a ciò che Plutarco alludeva, quando scrisse che agli Insubri i Romani avevano accordate buone condizioni.

In seguito alla guerra Cimbrica scoppiò la Sociale, dei popoli d’Italia confederati contro Roma, che persisteva a negar loro, malgrado avessero tanto contribuito a farla grande, l’Ottimo diritto della cittadinanza roma-

  1. L’Ius latinum lasciava indipendenza civile e facoltà di governarsi alle città per proprj magistrati; ma un latino qualunque era sempre inferiore a un plebeo romano (Latini post plebeios, dice Tacito), per non potere aver parte nei comizi di Roma.
  2. Che quelle fossero terre di Galli Insubri, non si può dubitare ove ammettasi il fiume Athesi, presso il quale furono sterminati i barbari, essere la Toce, περί βερκέλλας (Vercelli), come ha il Plutarco di Lipsia, emendato nel 1775.