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il libro di antonio billi 341

della tribuna di S. Zanobi. Le altre opere di Nanni registrate dal Petrei, si trovano tuttora sui posti da lui indicati. È curioso che il nostro autore non fa parola del Sant’Eligio, collocato pure in una delle nicchie di Or San Michele, e che anche il Vasari assegna solo ipoteticamente a Nanni di Banco (II, 164). Il Gaddiano è l’unica fonte che in una aggiunta intercalata posteriormente al suo testo (tolto dal Libro d’Antonio), e che egli in una postilla dice cavata dal “primo testo„, lo addita espressamente per opera del nostro maestro.


(Andrea del Verrocchio.)

(64) La palla sola sulla lanterna della cupola è opera del Verrocchio (V. Vasari III, pag. 365, nota 1); il mezzo rilievo poi della Madonna nella lunetta del monumento sepolcrale di Carlo Marsuppini si manifesta nel suo stile così indubitatamente per un lavoro di Desiderio, che questa volta l’asserzione del Libro d’Antonio appare decisamente falsa. Il Vasari, che nello scrivere la vita del Verrocchio si è servito pure del Libro d’Antonio, sostituisce al monumento Marsuppini, quello di Leonardo Bruni. Ma anche la lunetta di questo non mostra il carattere dei lavori del Verrocchio, anzi si rivela come opera schietta di Bernardo Rossellino.

(65) Colle “molte storie in Santo Giovanni„ il manoscritto accenna ai rilievi nel dossale d’argento del Battistero, dai quali però uno solo è fatto dal Verrocchio (Vasari III, 359 nota 1). La “tavola del battesimo di nostro signore„ è la nota opera che oggi è custodita nella Galleria dell’Accademia di belle arti (Vasari III, 366).


(Michelozzo.)

(66) Si sa che il San Matteo è opera del Ghiberti, ma che Michelozzo lo aiutò nel fondere e rinettarla: e così l’asserzione del nostro manoscritto non è del tutto erronea (Vasari II, 432, nota 1).

(67) Che il modello della tribuna dell’Annunziata fu fatto da L. B. Alberti, e non come si asserisce qui, da Michelozzo, è ora messo fuor d’ogni dubbio. Vedi uno scritto di W. Braghirolli su questo soggetto, pubblicato nel Repertorium für Kunstwissenschaft, Stoccarda 1879, t. II, p. 259 segu.

(68) Vedi la nota 48 alla biografia di Donatello.

(69) Questa notizia, che il Vasari non raccolse dal Libro d’Antonio nella sua Vita del maestro, forse perchè non la credeva autentica, viene però confermata dalla testimonianza de’ documenti. Vedi Vasari II, pag. 449, nota 1.


(Antonio del Pollajuolo.)

(70) Uno solo dei rilievi nel dossale d’argento dell’altare di San Giovanni, quello raffigurante la Natività, è opera del Pollajuolo (Vasari, t. III, pag. 288, n. 1).