Pagina:Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891).djvu/464

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444 notizie

— Il prof. B. Morsolin ha pubblicato da un codice Vicentino, già appartenuto a una Compagnia di Battuti, il frammento d’un Lamentum Virginis, poema volgare in terza rima, del secolo XIV, che già era stato edito di su altri codici da mons. Telesforo Bini nel 1852, e l’ha illustrato in due opuscoli, estratti dagli Atti del R. Istituto veneto. Serie VII, to. I e II (Venezia, Antonelli, 1890 e 91.) Nel primo, preponendo al testo una dissertazione storica e letteraria assai importante, specie per la storia della poesia volgare in Vicenza, attribuisce il Lamento a un Biagio di Giacomo Saraceni, notaro vicentino, fiorito nella prima metà del secolo XIV. Nel secondo discorre di alcuni codici e di alcune edizioni, che danno altri nomi di «presunti autori» di esso Lamento; e, senza confermare troppo recisamente l’anteriore sua affermazione, mostra il poco fondamento delle nuove attribuzioni.

— La scarsezza delle notizie che si hanno della storia dei domenicani tedeschi nel primo secolo della fondazione dell’ordine rende importante la raccolta di lettere (1250?-1294) che il Finke ha testè pubblicata Ungedruckte Dominikanerbriefe des 13. Jahrhunderts von Dr. Heinrich Finke. Paderborn, Schöning, 1891. In 8.° di pp. iv-174). Sono 161 lettere di cardinali, generali dell’Ordine e provinciali, e vari; bolle di papi e diplomi imperiali relativi ai conventi domenicani della Germania; che trattano di argomenti svariatissimi, come sono la fondazione, il lavoro, l’amministrazione delle case, la scienza, il culto, la protezione dell’Ordine ec. Dall’insieme del lavoro si acquista una esatta conoscenza dell’estensione di quella Religione in tutte le Provincie della Germania, dal Mecklenburg all’Alsazia, dalla Frisia alla Svizzera. Queste lettere, importantissime per la storia della coltura in generale, sono pure un pregevole contributo alla storia della Chiesa e dell’Impero, come ben dimostra il Finke nella sua introduzione; dove si ferma specialmente a discorrere delle relazioni che correvano fra l’Ordine ed i signori tedeschi, dei provinciali Ulrico di Engelberto (1272-77) ed Ermanno di Minden (1280-1290), e finalmente dello stato dell’Ordine in Germania alla fine del secolo XIII.

E. C.


— Il nostro amico e collaboratore Giovanni Sforza, la cui fruttuosa operosità è ben nota ai nostri lettori, ha pubblicato di recente un libro su Castruccio Castracani degli Antelminelli in Lunigiana (Modena, Vincenzi, 1891. 8.° di pp. 271.) Riserbandoci di discorrere più largamente di quest’opera in un prossimo fascicolo, diciamo intanto che essa si compone di otto capitoli, che abbracciano la storia di quasi un secolo, dal 1307 al 1400: ha tre