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Polemiche 21

che fosse ordinato allora dal papa, hanno sempre praticato la confessione? Certo perchè la praticavano fino dai tempi antichi; da quei tempi almeno, che precedettero la loro separazione dalla chiesa occidentale. Non mai perchè l’ordinasse un papa. L’ordine di un papa per loro poteva piuttosto produrre l’effetto contrario. Questi orientali, come dissi, furono sempre tenacissimi della osservanza della confessione, come lo mostrano evidentissimamente i concilî, i teologi, le eucologie, i libri penitenziali dei Greci scismatici, dei Maroniti, dei Nestoriani, dei Ruteni, dei Cofti Eutichiani e dei Giacobini1. Inoltre come si spiega allora il fatto, attestato tra gli altri dal Lingard, sopra documenti irrefragabili, nella sua opera The antiquities of the Anglo-Saxon church,2 che quelli che furono mandati a convertire l’Inghilterra da S. Gregorio Magno nell’anno 495 (seicento e più anni prima di Innocenzo III), tra le altre cose, vi introdussero il precetto della confessione sacramentale?

La confessione è stata ordinata da Innocenzo III? Perchè dite questo? Perchè nel canone 21 del concilio lateranese IV, tenuto durante il suo pontificato, è stato prescritto che tutti i fedeli devono, almeno una volta all’anno alla Pasqua, confessarsi e comunicarsi? Ma allora per la stessa ragione sareste obbligato a sostenere la tesi assurdissima, che anche la comunione è stata ordinata, non dal Nazareno, ma dallo stesso Innocenzo III. Volete sapere il senso vero dell’ordine, del resto non nuovo, come vedremo sotto, del concilio lateranese? La confessione, come cosa essenzialissima nella chiesa, vi era sempre stata praticata dai fedeli. Una legge, che ingiungesse loro di confessarsi in un determinato tempo, propriamente non c’era. Non ce n’era bisogno. Ciascuno, quando occorreva,

  1. Vedi Reunadot, Perpétuité etc., Parigi, 1781, t. V. l. 3, c. 3 e seg, e l. 4, c. 1 e seg., pag. 167 e seg. 230 e seg.
  2. Ediz. 2, Newcastle 1810, Capo VII, pag. 200 e seg.