Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/256

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ne le braccia del bisogno, a mio giudizio piú tollerabile che il mendico de la povertade. Ma io vi giuro bene che de l’unghia de l’invidia, che m’hanno cotali spenacchiafama, non spero di scappar mai né vivo né morto. Chi il erederia che i pedanti fussero stati inventori de l’invidia? Certamente io mi penso che ella sia nata nel porco ingegno del lor provare in che modo due negative si convertino in una affermativa. Ma la condizion mia è molto obligata a la malignitá che gli crocifigge, perché la sua buona memoria gli leva a cavallo del continuo, faccendogli dar tuttavia in sul culo cento staffilate dai suoi mali propri e cento dai beni d’altri. Ma che insolenza saria la loro, se Iddio gli desse la grazia che per sua bontade dá a le cose mie, onde non pare a niun principe d’esser principe, noi testimoniando con i tributi, che mandano tuttodí a la vertu, che mi divorano con l’invidia cotali plebei? Per mia fé, che ne la felicitá, in cui la vertú m’ha posto, ho usato tuttavia una estrema modestia; né perciò ho sfuggito la palese né l’occulta aroganza dei pessimi. Come non fusse il vero che chi porta odio a un uomo vertuoso e buono, non offenda l’accademia di tutti i vertuosi e di tutti i buoni! Ma, se non ch’io so che l’invidia se ne vien dietro a Torme de la gloria, perderei la pazienza, come avete perduta voi ne l’avocare (0, perché gli avocati son notte del dí de la giustizia. E, nel refutare colai nome, dimostraste animo di gentiluomo; e, lasciando strascinare le querele del torto e de la ragione di questa vedova e di quel pupillo a chi ha piú a core il guadagno che la conscienza, attendete a procacciarvi grado negli uffici, dispensando Tore, che vi avanzano, ne la poesia, peroché ben si sa Tobligo che voi e i fratelli vostri avete a la fama sua. In grande aspettazione tengono i dotti le Rime di messer Domenico, ed è pur troppo il fare di messer Francesco, non essendo de la professione. Io mi credo che il seme, con il quale la Magnificenza di messer Giannandrea vi ha generati, abbia (1) Ai 1 , da cui mi sono qui allontanato per seguire M n , continua «osi: «e nel refutare colai nome, dimostrando perciò animo di gentiluomo», eec.