Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/30

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vostro nome, ponendo al cielo la guardarobba, che fate d’uomini e non di drappi, perché i signori se gli vestono, quando se gli spogliano per dargli ai servi. E a chi imita Federico Gonzaga, non gli intervien ciocché intervenne al signor Lorenzo de’ Medici. Alfonsina, sua madre, poi che egli fu morto, gli vendè a lo incanto fino a le camisce; onde fu visto indosso al boia, mentre, al tempo di Leone, impiccava Pocointesta, favorito di Pandolfo Petrucci, il piú caro saio che avesse, a laude e gloria de la miseria di chi esce de le vie di Vostra eccellentissima Signoria, per la cui grazia vivo.

Di Venezia, il n di maggio 1529.

XIII

A MESSER DONATO DEI BARDI

Lo ringrazia del dono di una medaglia d’oro, nella quale è incisa Tultima Cena, destinata con altre a un piviale del papa e indi salvata dal sacco di Roma. Ancora che io, nobile amico, vi accennassi che una gran donna voleva che la mia industria, involta nel velo de l’amicizia, traesse il vezzoso cagnoletto del core ai vostri spassi (ché del core, al piacere altrui, si tranno le cose care), non mi lasciai cadere tali parole di bocca, perché la discrezione de la nobile natura vostra si movesse a proferirmelo (ché so molto bene che piú facilmente si sopporta la volontá di non aver quello che si brama, che il privarsi di quel che il desiderio possedè), ma, perché sapeste che la sua bellezza era amata. E perciò non dovevate acquetarmi di ciò, che parlai senza inganno, con la medaglia d’oro, dove t polzoni hanno cacciato quasi di tutto rilievo il cenacolo di Cristo con tutti gli apostoli, il cui magistero è di grandissimo costo. Ma non si creda che l’opera fusse fatta per una impresa, ma fu cominciata con molte altre per l’ornamento d’un pivial del papa, e la passione di Giesú era l’istoria che si faceva in ciascuna. E il sacco di Roma le disperse in qua e in lá, onde a le mani vostre, come io so, è pervenuta questa, che per amor