Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/309

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fate da uomo naturalone, dando tuono e suono al suono e al tuono de la poesia, risuscitando il morto de lo stile con lo spirito dei subietti. Perché non c’è vivanda piú sazievole che il latte e il mèle; e, come tali condimenti provocano il fastidio del gusto, cosi il profume de le paroline galanti induce la tossa a l’orecchie. Ma ciò sia detto con sopportazione di chi la intende altrimenti. E a Vostra Signoria mi raccomando.

Di Venezia, il 24 di novembre 1537. CCXI. 1 X A MESSER ANTONIO CAVALLINO Ringrazia del panno donato per una cappa a Gianarnbrogio degli Eusebi. Ha ricevuto da Polo Bartolini le conclusioni che il Cavallino vuol fare stampare. Lo loda di aver sostituito alle muse le leggi. Il panno, dottore, per rifar la cappa, che fu rubata al dosso d’Ambrogio e a la borsa mia, è come egli il voleva e come suol servir gli amici la vostra deligenzia. Cosi son certo che sará il vino, del qual cerco fornirmi in Padova. Ma non son giá tali i piaceri, ch’io vorrei e non posso farvi. Ma, se fusse in mio arbitrio il potervi compiacere in un tratto, conoscereste in me quella caldezza di volontá ch’io ho sempre conosciuta in voi. lersera la Signoria de l’imbasciador d’Urbino mandò a dirmi che la grazia è ottenuta, e stanno al vostro piacere l’arme e l’anello. Messer Polo mi ha portate le vostre conclusioni a le stampe, e vi si mandaranno tosto che sieno impresse. Ora studiate in farvi onore ne la disputa, benché non si pò sperare altrimenti, perché séte dotato di molto ingegno e di gran giudizio che piú vale o, per dir meglio, non meno. Vostra Signoria ha obligo infinito a lo accorgimento, che vi tolse di mano a le poesie affamate, dandovi a le leggi sfamate. Poesia, ah? poesia, eh? Cosi fosse squartato chi ne fu inventore, come ella è la favola dei principi. I dottori, purché alleghino un testo di Basilico , nonché di Bartolo e di Baldo, gli piovono i ducati nel pugno; ma