Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/354

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piacevoli comedie; questa di spine per i cristiani libri ; questa di cipresso per l’immortaliti data dai tuoi scritti ai nomi; questa di oliva per la pace acquistata coi principi ; questa di lauro per le stanze militanti e per le amorose; quest’altra di quercia si dedica a la bestialitá di quel tuo animo, c’ha debellata l’avarizia. — E io a lui: — Ecco che le accetto e ve le ridono; perché, se domani fussi visto con tante frasche in capo, sarei canonizzato per pazzo. 11 laurear dei poeti e lo spronar dei cavalieri han giocata la riputazione a la bassetta. Si che datimi piú tosto un previlegio, per vigore del quale io possa vendere o impegnare la vertu che m’hanno squinternata adosso i cieli, perché non solo n’averò qualche danaio, e non pur uscirò di briga con la fatica, ma non sentirò per le librarie rompermi il cervel del nome dai puntigli dei pedanti. Riserbandomi perciò tanto ingegno, che vi sappia scusare circa il vostro essere stallone di queste dame, — voleva dir io. Ma il romore, che si levò, bontá di monna Talia, che, per farci ridere, aveva impaniate de si fatta sorte l’ali de la Fama, che parea un tordo nel visco, mi destò.

Di Venezia, il 6 di decembre 1537.

CCLXXXII

A MESSER LODOVICO DOLCE

Ne loda un capitolo, e si duole di non essere rapido come prima nello scrivere. Io, compare, vi rimando il capitolo dei Colombini , .subietto si piacevole e si soave, che mi è paruto veder la puritá di tutto un colombaio trasformato nei suoi terzetti, lo non so chi sia l’uomo per il quale l’avete fatto; ma giurarci, cosi, a ventura, che sará piú conosciuto per cotali versi che per la musica, che non farebbe Cristo che egli avesse. In veritá, che non vi esce cosa de l’ingegno che non corresponda al cognome vostro e a la spettazion, in cui poneste il mondo il primo giorno che si vidde come