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CCCIII

A MESSER FRANCESCO ROTA

Lo ringrazia d’aver esortata la Pierina Ricci a non essergli ingrata. La prestante madonna Manetta Riccia, comare vostra, m’ha riferito, con quel suo bel modo di parlare, con quanta caritá d’affezzione avete esortata la vertuosa Perina, figliuola sua, a riconoscere, non il poco ben ch’io le faccio, ma la gran volontá c’ho di fargliene. Un gentiluomo de l’esperienza che séte voi non poteva far minore uffizio, perché il mondo vede rade volte di si oneste cortesie e di si cortesi amorevolezze. La dimostrazion de la mia bontá in cosi fatta pietade merita premio da Dio e lode da le persone. Io presi ad aver cura de la giovane con animo di padre, e con tale perseverarò, purché i miei portamenti sieno acetti ; perché non è disperazione che arrivi a la rabbia di colui, che, nel rilevare altri, sente sprezzare da l’ignoranzia de l’ingratitudine ogni sua robba e ogni sua fatica State sano.

Di Venezia, il 17 di decembre 1537.

CCCIV

A M ESSER GIUSTINJAN NELLI

físico. Condoglianze per la morte della moglie. Poiché piú tosto, dolce fratello, si può comprendere che parte degli spirili e dei sensi se ne vada col fin de Lamico che quanto core e quanta anima se ne porta al marito l’ottima consorte, che pur se gli more, non entrari) con le parole (1) Soppressa in Af’ J , (2) Anche qui le ristampe citale di M l hanno una piccola variante: «vedeabatlere da l’ignoratila de 1*ingratitudine ogni sua opera e ogni sua fatica».