Pagina:Aretino, Pietro – Il primo libro delle lettere, 1913 – BEIC 1733141.djvu/444

Da Wikisource.

in «ino» nella terza persona plurale del congiuntivo dei verbi in «ere»; le desinenze «arò» «arai» «ara» nel futuro indicativo dei verbi trisillabi o plurisillabi in «are», ecc. ecc.), ha anche quella di far terminare sia in «ono» sia in «ano» la terza persona plurale del presente indicativo dei verbi in «ere», e l’altra di usare indifferentemente, per la seconda persona plurale dell’ indicativo presente del verbo «essere», e «siete» e «séte» e anche «siate». Nella M l tutte codeste forme coesistono pacificamente nella stessa pagina, nello stesso capoverso, nello stesso periodo: nella M 3 si nota invece la tendenza a unificare, dandosi la preferenza a quelle piú corrette o, se si vuole, oggi piú usitate. Io, dal mio canto, ho lasciato stare tutti i «séte», ma ho corretto in «siete» i «siate», e scritto costantemente «leggono», «tacciono», e via discorrendo. Finalmente ho apportati, qua e lá, al testo i seguenti indispensabili ritocchi: Lelt. i, pag. 3, mutata la data del 1532 in 1537; — lett. il, p. 5, mutata la data del 1524 in 1525; —lett. vm, p. 17, mutata la data del 6 agosto 1527 in 6 ottobre: la lettera infatti è responsiva a una di Federigo Gonzaga del 15 settembre di quell’anno (cfr. Luzio, P. A. a Ven., p. 73, n. 2); — lett. xiv, p. 21, r. 8 dal basso, corr. «lo» in «lor»;— lett. xx, p. 26 sgg., assegnata la data del settembre 1530, perché dal contesto si desume evidentemente che dovè precedere di poco la lett. xxi: cfr. d’altronde sulla questione Luzio, op. cit., p. 36, n. 1; — lettera xxxi, p. 37, r. 3 dal basso, aggiunto dopo «cuoche» un «e»; — lett. lvu, p. 66, corr. «otterrolle» in «atterrolle» ; — lett. nxi, p. 70, r. 1, mutato «Frutte» in «Fratte»; — lett. lxv, p. 75, r. ultima, mutato «Nagona» in «Navona»;— lett. lxxxvii, p. 103, r. 4, soppresso un secondo «che», che M l e hanno tra «imperador» e «mi ha fatto»; — lett. cui, p. 122, r. 8 dal basso, aggiunto un «ne *; — lett. cxxvi, p. 146, r. 13, mutato «sessi indifferenti», che esprime proprio il contrario di ciò che voleva dire l’A., in «sessi differenti»; — lett. cxxx, p. 153, r. 7, corr. «preso e il re» in «e preso il re»(J /3 ha «preso il re, fatto prigione il papa», ecc.) — lett. clxv, p. 171, aggiunto «in» tra «faceste» e «avisarmene»; — lett. CLVH, p. 187, r. 8, aggiunto dopo «alchimisti» un «che»; —CLVlli, p. 189, r. 4, agg. «’l» prima di «cielo»; — lett. clxiii, p. 194, r. io, corr. «stupiscono» in «stupiscano»; — lett. clxiv, p. 195, r. 6, corr. «scrivermi» in «scrivervi»; — ivi, p. 196, r. 4, aggiunto «la» prima di «medesima»; — lett. clxv, p. 197, rr. 1 e 2, corr. «troppo» e «tutto» in «troppa» e «tutta»; — lett. clxvii, p. 200, r. 14 dal basso, agg. «e * prima di «stando»;—lett. clxxvi, p. 211, r. 13, il testo ha, propriamente, «di l’un titolo e l’altro»; — lett. clxxvii, p. 211, r. 9 dal basso, tra «conoscenza» e «conobbi» espunto un «che»; — lett. clxxxiv, p. 222, r. 9 dal basso, corr. «poeti», che non dá senso, in «preti»; —