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a Nizza, afferma mandarmi seicento scudi ; e, doppo lo averle io fatto presentare nuove composizioni, ordina che io ne abbia altretanti. Ma non so ciò ch’io mi creda di questi, poiché son chiaro di quegli. Doveva il demonio, in cambio del mal francioso, versare sopra la sofferenza di Giobbe parte de le promessioni galliche, se lo voleva condurre in su le furie. Certo i doni dei re non solo debbono esser presti, ma spessi come le gocce di la pioggia. Le Lor Maestá sono obligate a ricordarsi continuamente di chi ha virtú, perché, facendo l’opposito, gli dá cagione di straparlare, onde la fama loro si scema e le lor corti ne divengono brutte. E, per tornare al signor Luigi Alamanni, dico che, s’io fussi temerario, metterei le laude, che a Sua Signoria è paruto dare al mio dialogo, a conto de la dottrina, di che mi parebbe esser colmo; ma, sendo io altrimenti, attribuirò gli onori, che quella fa a le mie ignoranze, al peregrino de la sua preziosa bontá.

Di Vinezia, il 14 di giugno 1539.

CDXLIV

A FRATE ANDREA VOLTERANO

Spera che monsignor Giberti abbia dimenticati i fatti passati, come egli non li ricorda piú. L’atto, padre reverendo, il quale per propria generositá riconcilia insieme i rancori degli aversari, non usa ne le conclusioni de le paci il commemorare le ingiurie di questo a quello né i torti di costui a colui, perché la violenza degli oltraggi non pur gli torria dal petto la ruggine del mal talento, ma confermarebbe negli animi loro la pertinacia de l’odio. Benché lo essempio di ciò viene da Cristo, le misericordie e le compassioni de la cui bontade, ricevendo ne le braccia de la pietá divina il cor nuovo del penitente, senza altrimenti rimproverargli i delitti vecchi, tale se gli dimostra, quale si