Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. I, 1916 – BEIC 1734070.djvu/212

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barbe di avorio diventano di ebano. Adunque, non pur commendisi, ma imitisi il giovenile andare de la vostra senettu, gli anni de la quale, oltre gli altri intertenimenti avuti in questa cittá nobile, si sono assai compiaciuti nel tormento datigli da la caterva dei versificatori. E, qualora mi ricordo di quei sette poeti, che in casa del signor don Diego di Mendoza, persona mirabile, ondeggiandovi intorno, parevano battelli di rifiuto mendicanti le navi proprie, mi vien fantasia di render la penna a Febo, considerando a la ignominia, in cui la bestialitá di si fatti intelletti mettono le muse. Chi allor vidde i volti e gli abiti di cotal numero, potè ben giudicare de lo stile e de la fame loro; onde si doveva dargli piu tosto per conto de la povertade che per rispetto de lo ingegno. E forse che i miseri non portavano gli anfanamenti de le lor fanfalughe a quel marchese del Vasto, che in rime e in versi rispose si altamente a le rime e ai versi del singular Cappello? Se non che Sua Eccellenzia, presente voi, mi impose il fare Y Istoria di Caterina vergine santa , per la qual cosa mi è parso che il suo giudizio approvi me per ispirito da qualche spirito; io, pensando di avere giá mandato de le mie composizioni a cotanto e si perfetto autore, mi sarei perduto tra i rossori de la vergogna devuta. Ma è possibile che le stelle, per farlo tale quale i buoni lo desideravano, abbino patito che la maggior parte degli altri siano tali quali i giusti non vorrebbono? Beato adunque voi, da che vi è dato non pure di essere a la etá sua, ma di godere de la conversazione e de la cortesia di lui né piú né meno che vi aggrada di goderne. Si che attendete a prolungarvi il previlegio del secolo, che dovete vivere, con l’autoritá de la solita vita, non mancando ai famigliari di Parnaso de lo usato favore. Se voi, mentre vi appoggiate al bastone, foste di sembianza maninconica e non di céra lieta, vi simigliarci, nel vedervi in mezzo de le mandre poetiche, a la Decrepitudine circondata da lo stuolo dei Guai. Ma, essendo di faccia balda e di aria allegra, parete ne lo impiastrare di presenza coloro e costoro, un sole di verno senza venti e senza nuvoli, la tepiditá del quale ralegra la turba dei mendichi nel chiostro d’un