Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/128

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impeto, le risultasse in libertá? che «libertá» si può chiamare la servitú ristorata da la pietá di chi la predomina, quando ella merita castigo; onde è pur vero che i gran beni escano talora dai gran mali. Io, per me, giudico che la cagione che le ha fatto nascere la ròcca in seno, sia di felicitá di lei, peroché Tesser priva per cotal via de la speranza del piú potere favorir le parti, le ha tolto il timore di avere a peregrinar per quelle. Talché tutta la somma di ciò, che ella teneva di sua rovina, le ridonda in prò; e di questo ella istcssa fará fede a se medesima di per di. Intanto i riconciliati con Sua Beatitudine attenderanno a porger prieghi a Dio per la vita del pontefice, la providenza del quale pareggia la fortuna di lui. E però vi elesse mediatore tra la clemenzia di se stesso e la disgrazia di cotal cittá, i guai dei cui accidenti non volevano manco buono animo del vostro. E ciò confessano coteste genti con la vivezza del grido, con che vi predicará per suo secondo redentore il Podiano, giovane che adorna la facilitá de la sua nobil natura con la gentilezza e con la copia dei costumi e de le virtú. Egli, che, pieno di onestá e d’amore, viene a gittarsi ne le braccia di Vostra Signoria reverendissima, le basciará la mano in mia vece. Si che Quella babbi a grado, peroché gliene impongo con il core e non con la lingua.

Di Vinezia, il 23 di novembre 1541.

DCXLIV

AL CARDINAL DI RAVENNA

Ne loda la magnanimitá. Chi crederebbe, o signore illustrissimo, che il mezzo de Tauttoritá vostra e il merito de la servitú mia, con la giunta di tutti i lor prieghi, non avesser potuto ritrarre si onesto servigio da colui che a voi è amico si caro e a me padrone si grande? Benché io commendo si notabile discortesia come si fusse ottenuta la grazia, poiché da lei ho imparato a conoscere