Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/134

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che di continuo surgono da la placida bontade vostra, mi si dimostrano con l’abondanzia de l’erbe che pullulano dal terreno ben coltivato, mi confondo ne la lor moltitudine, quasi occhio nc la splendida infinitá de le stelle; onde mi risolvo solo a dirvi che il gran marchese del Vasto e il massimo monsignor d’Anibò, viva voce, col testimonio di molti cavalieri e me presente, non gli parendo de potere altrimenti esprimere il vostro merito, lo espressero separatamente l’uno con dire: — Si fatto uomo farebbe per il nostro imperadore; — e 1,’altro con lo esclamare: — Cotal personaggio saria buon per il mio re. — Di modo che questo e quello conchiuse in una parola la somma d’ogni vostra eccellente condizione. Per la qual cosa giudico darvi ogni titolo di laude, allegando il desiderio che di voi, in grado dei lor principi, mostráro i due si gravi e si alti capitani.

Di Vinezia, il 2 di fcbraio 1542.

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A LA SIGNORA LUCREZIA RUBERTA

Grato dei continui doni che riceve da lei, le invia un sonetto laudativo. Nel pigliar io la penna per mettere insieme parole convenienti a le grazie, che sempre debbo rendere ai doni che di continuo ricevo dal reale animo di voi, che séte una madonna veramente egregia, per non sapere, doppo il ringraziarvene, essendo io tenuto a lodarvi, se egli era bene il cominciar da la dottrina o da la musica, overo da la eloqucnzia o da la gentilezza, opure da la prestanza o da la maniera, ecco arrivarmi sopra il singular don Diego di Mendozza, il quale, inteso la materia di che voleva trattare scrivendo, disse: — Nota costi come ella è la piú mirabile e la piú degna persona che di sua condizione sia nel mondo. — Onde con le parole di si elegante