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DCLII

A MESSER NOFRI CAMAIANI

Lo esorta a proseguire nella sua linea di difesa circa l’omicidio commesso a Padova. Da clic, figliuol nobile, mi richiedete ch’io vi dica se mi pare che, ancora che ci mettiate di quel tempo che piú non si puote rac juistate, che doviate seguire la difensione de la ragion vostra circa il caso occorsovi in Padova, vi risolvo di si. Intperoché, olirá Tesser gran cosa il perdersi il comerzio di questa mirabil cittá, saria pur troppa crudeltá quella che usareste inverso di voi stesso, tirandovi adosso una pena senza colpa.

Dipoi non accade che guardiate al perder dietro a si fatto in- teresso e giorni e mesi, avenga che non è tanto facile il difender la generositá al magnanimo, la bontade al buono e la religione al religioso, quanto a voi il rimetter de Tore perdute. Si che non lasciate l’impresa.

Di Vinezia, il 13 di febraio 1542.

DCLIII

AL CALVO

Dell’infelice successo dttW Orlando innamorato rifatto dal Borni. Ecco che, a giudizio dei parenti e degli amici de lo Sbernia, pur si confessa, nel vedere il nome, che il poveruomo cercava di farsi, sotterato ne le rovine, che egli stesso, nel disfare lo Innamoramento, si ha tirato adosso, che coloro, i quali si acquistano i nominativi col sudore de le continue vigilie senza alcuna grazia de la natura, son simili a quei rivoluzzi, che, tosto che gli mancano Tacque de le piogge e le stille Ue le nevi, visibilmente si seccono. Di Vinezia, il 17 febraio 1542.