Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/194

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concordia come séte voi ; onde pare che vi reggiate con una sola niente, con una sola fede e con un solo amore. Ma quel che ognuno ammira è che talora parete padre e figlio insieme e a le volte amici e compagni, e, secondo l’occorrenzie, ammonite e commendate ciò che nei vostri negozi merita di essere commendato e ammonito. Intanto sofferite egualmente gli insulti de la fortuna, proponendo la modestia e la pacienzia a tutto quel che vi accade di prospero o d’infelice; e, tenendo quello esser bene, che si fa con giustizia e con onestá, operate di continuo onestamente e giustamente. Né vi spaventa punto il terror de lo exilio; imperoché quegli lo debbon temere che non ponno abitare se non in un luogo, e non voi, che potete eleggervi per patria tutte le cittá del mondo, e nel cerchio di quelle essercitarvi non meno ne le facende de la mercanzia che negli ozi degli studi. Io faccio una cotal digressione, perché le virtú vostre lo richieggono e non per tórvi di fantasia il come io vi son tenuto per la causa detta di sopra. D’il che mi glorio, poiché una cosi latta coppia di spirili nobili ha saputo far si ch’io confessi, poiché non posso sodisfarvi altrimenti, d’esservi veramente obligato.

Di Vinezia, il 22 di giugno 1542.

DCCXX

AL SIGNOR PAUL LUC 1 ASCO Perchè il Luciasco mostra di essersi dimenticato di lui, che pur tanto lo ama? Vero è che egli ha il torto di essere stato pigro nello scrivere a un cosi caro amico. Se non fusse la ingiuria, che ne riceverebbe la generositá de la vostra gratitudine, direi di tener per fermo che voi, padre del senno e del valor militare, vi foste al tutto dimenticato di quel caldo e pronto affetto, con cui tante volte e tante mi son dimostrato in grado de lo interesso di voi. Testimonio l’avervi da Reggio a Mantova, nel piú gran colmo de le sue furie, menato