Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/259

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si come nel valor suo consiste il core di tutta la Gallia, cosi nel senno vostro si contiene la intelligenzia di ciò che si travaglia tra noi. Ma piaccia a Dio che io vi sia caro nel modo che io vi so conoscere, e che per tale mi aviate per quale io vi sono. Benché a tutte le vie delibero inchinarvi con la divozione che inchino il sire cristianissimo, la cui bontá è vòlta a fare che i suoi gesti sieno stupori ne la ricordanza de la eternitá. E, ancora che egli abbia spiegato al vento le insegne de la tremenda guerra, costa però al mondo che la sua magnanima destra ha desiderato piú tosto di non combattere che. combattendo, vincere. Di Vinezia, il 24 d’agosto 1542. DCCLXXX 1 X A MESSER PANGRAZIO DA EMPOLI Conservi caramente quel capolavoro che è il ritratto del Pepoli del Vasari, cui crescono pregio gli intagli del Tasso. Loda la competenza dell’amico nelle antichitá giudaiche ed egizie. Il ritratto, che del Pepoli vi ha fatto Giorgio d’Arezzo, giovane d’intelletto sopraumano, è de le piú mirabili cose che si vegga ili suo. E. poiché ne ricercate il mio parere, dicovi che lo leniate caro sommamente, imperoehé il far meglio una volta che l’altra è particular capriccio di chi piú ne sa, avenga che anco i pittori eccellenti danno talora nel goffo. Ma chi potria dire la grazia che gli aggiunge l’ornamento intagliato da lo stupendo stile del Tasso? Onde séte obligato a tenerlo sempre in camera, imperoehé si fatte maraviglie son la reputazione d’una persona gentile e intendente come la vostra. A voi, piú che ad alcuno altro, si appartiene di avere simili opre singulari, perché voi capite col giudizio vertuoso ogni grandezza di virtú. Ma chi non crede ciò. chiariscasi nel sentirvi contar, oltre l’antichitá di Gerusalemme, le qualitá de le piramide di Egitto. Per mia fé, che io rimango attonito, pensando al vostro