Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/260

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esprimere i costumi e le nature de le genti di quei paesi, lá onde fuste degno di trasferirvi col favote inusitato che vi ci trasferiste. E ben conobbe il gran Luigi Gritti, illustre memoria, di che merito e di quale ingegno voi eravate. Certo che Fiorenza, madre dei chiari e pellegrini spiriti, vi dee tenere tra le sue creature piú dilette, avenga che séte composto di mansuetudine, di cortesia e di discrezione, né punto digenerate da lo splendido e ottimo messcr Tomaso, zio vostro e onorando amico mio. Di Vinezia, il 25 d’agosto 1542.

DCCXC

Ab MAGNIFICO MESSER FRANCESCO BALBI

Ringrazia di un dono. Il presente mandatomi da voi. padron mio, mi è suto cosi caro come egli è grazioso, benché nel riceverlo mi sono un poco arrossito, conciosiaché mi è parso che mi abbi rimproverato la villania del non vi avere ancor dimostro in che modo io desidero di servirvi e con che ansia aspetto che mi comandiate. E, per tornare al dono, dico che ve ne ringrazio tanto quanto io vi amo. E, con questo, bascio la mano a voi, che séte la sola magnificenzia di tutte le magnificenzie. Di Vinezia, il 25 d’agosto 1542.

DCCXCI

A MESSER FRANCESCO MARCOLINI

Fessimi gli ecclesiastici. Ma ci sono stati dati da Cristo per punizione dei nostri peccati. Non mi curo, compare, che l’amico mi voglia male, come vi è suto referito, imperoché la speranza de la bontá è rimasta in pochi chierici e la facultá di avere a diventar giusti in pochissimi,