Pagina:Aretino, Pietro – Il secondo libro delle lettere, Vol. II, 1916 – BEIC 1734657.djvu/262

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volere, che tenete, circa il far cose degne del signor Marco Grimani, la sincera intenzione del quale ne le occorrenzie de la religione è ottima e negli atti de la liberalitá magnanime. E però chi pon cura ai vostri sommi andari, vi giudica sempre re cortese e sempre prelato giusto. Come voi simigliate a un re cortese, lo dimostra la suntuositá e dei prefati e di mille altri spettacoli; e che siate qual dee essere un prelato giusto, lo testimonia il Sepolcro, Bethellem, Galizia e Viena, i cui luoghi venerabili, in onore di Giesú e in riverenzia dei suoi familiari, avete visitati e abitati con mente cristiana e con fede catolica ; e, perché nulla manchi ai tempi opportuni, prese l’armi ecclesiastiche conira lo stuolo infidele, compariste nel mare sotto le insegne sacrosante, quasi eroe celeste. Onde godasi la massima e preclarissima Signoria Vostra de la gloria e tic la salute acquistatavi col dare al mondo ciò che è del mondo e a Dio quel che è di Dio. Di Vinezia, il 26 d’agosto 1542. DCCXC111 AL COMANDATO!* MAGGIORE Chiede che gli conceda ciò che gli domanderá per lui Gonzalo Perez. Perché gli uomini, tuttavia che si mostrano benefattori d’altrui, si convengono con gli iddíi, e perche il ricordarsi d’aver giovato ad altri è cosa non men gioconda che il vedersi esaltare da le proprie virtú, son certo, signore, che, per non vi allontanare da si alta convenienzia e per non privarvi di cotal piacere, non mancarete a me, che tengo per fermo che la mansuetudine sia invenzione de la bontá e de la discrezione vostra, come anco il mondo è fabrica de la grazia e de la misericordia di Dio. Ma, perché voi vi nutrite di senno come lo iniperador di gloria, mi rendo sicuro che non vi maravigliarete se io ho indugiato tanto a dimostrarmivi servo; avenga che è meglio il