Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/119

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esser assalito da la inexstinguibile fiamma d’amore de costei, la quale molto piú bella e preciosa che non era la gran fama li parca, vincto da superchio amore,.a gran pena potè dire: — Dio ve salvi, reai donzella. — Ed inde col re, che per mano el teneva, partitose, quasi non poteva la Sua Serenitá a pieno ringraziare de tanto onore e grazie li avea mostrato. Onde, de li retornato a l’ospizio cum li suoi compagni (clié altrove riposare non voleva, per essere peregrino), se dette a pensare in le belleze di costei e nelle delicate sue maniere, parendoli la piú bella cosa che mai vedesse al mondo; e cosi, ogni suo pensiero e desiderio in lei terminando, quanto piú li pensava, tanto piú de maraviglia e d’amore occupava la afflicta mente. Imaginando adunque el regale amante in che modo potesse fare intender a l’amata giovene el grande amor li portava, deliberò alfine, per principio de tal grazia, farli per sua parte donare el caro annello li dette la madre ne la sua partita: onde, a sé chiamato il suo fidele e caro Lesbio, li dixe: — Lesbio mio dolce, prendi questo annello e va’ da la figliola del re Odoardo, e dilli per parte mia che, considerando io la graziosa acoglienza e onore grande me ha fatto la Serenitá del re suo signor patre e la dolce ciera me ha facto lei, quando nel cospecto delle sue bellezze me presentai, mai me pare possa tanto vivere al mondo, che remeritare possa il re né lei della millesima parte de quelle; e che, per tanto recordo de tanta sua gratitudine, io li dono questo annello, • che per preziosa e cara cosa me donò mia madre ne la mia partita da lei. Il quale ha que.sta peculiare virtú per divina benedizione, che colui, il quale el porta sopra di sé, fa qualunque a sé grato e benigno, e piú, se alcuno li fusse inimico e ingrato, subito quello in grazia e amore se converte. Advegna sia certo non bisogni in lei tal gemma, perché le bellezze e costumi suoi sono de tanta excellenzia e virtú, che ogni protervo, ingrato e maligno cuore verso lei se farebbe umile e benigno; tuttavia pregala l’accepti per parte mia cum quel volere che io gliel mando. — El fedele servo e compagno, preso lo annello, subito cum debita reverenzia alla bella Eugenia se presentò, ed, exposto l’ambasciata de Filoconio cum quelle piú dolce parole che li fu S. DEGLI .Ariewti, Le Porretane. 8