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Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/130

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desideravati. — E, stando tuttavia in queste parole abrazzata col figliuolo, non altramente strecta che stia l’edera ad uno tronco d’olmo, lei del figliuolo e il figliuolo de lei bevevano le dolce lacrime, che per smisurata alegrezza rigavano. Poi, del stato loro e delle fortune l’uno a l’altro dolcemente adimandando, non se potevano saziare de ringraziare i cieli, da li quali doppo tanti affanni avevano recevuto si grato e dolce beneficio. Inde poi, a li dolci colloqui e a li cari abraciamenti posto fine, la regina subito fece in uno odorifero bagno Filoconio lavare e de regale vestimente vestire. E, intendendose da poi la venuta sua per la citade, tutto el populo lieto e triunfante per vederlo a la regia corte concorse, dove fórno tanti li onori e le feste, quante non me seria possibile narrare giamai. Ma che dirò io de Eugenia, la quale, vedendo retornato sano e salvo el suo signore e marito, del quale aveva quasi persa ogni speranza, fu piena de tanta dolceza e beatitudine, a quanta puote a pena la vita durare? E quasi fu impossibile che, scoprendose, noi corresse abrazzare; ma pur, aspectando piú dextra occasione e in suo core recomandandose a Dio, per alora se retenne. Inde poi, ornatase de quelle migliore vestimente avea, e acconciatose el capo pelegrinamente, se presentò a la regina per farli festa de la tanta sua felicitá: ma furono tanto gli organi de la voce e della lingua da letizia occupati, che non puoté formare parola. Onde, scontrando gli occhi suoi cum quelli del suo amato Filoconio, come piacque al pietoso Amore, dixe Filoconio, cum acto de admirazione pieno: — Bella giovene, tu me sembri ad una regale dama inghelese, nominata Eugenia, che giá vidi. — Epsa adunque, sentendose nominare, rigando cum dolce lacrime el suo bel viso, genuflexa cadendo a terra, dixe, cum voce da sospiri interropta: — Signor mio, abbi di me mercede ! — Filoconio, cognoscendo ch’ella era la sua cara e desiderata Eugenia, subito la recolse in brazzo, e lei similmente lui; dove, vincti l’uno e l’altro da immensa letizia, sletteno gran tempo prima che potesseno solvere parola. Di che maravigliandose la regina e gli altri astanti, e domandando cum grande istanzia che ciò volesse dire. Filoconio