Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/186

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mancarebbe marito né a mi mogliere, e che ben gli era mancato pozzo d’anegarla; mandandome ancora a dire molte altre villane parole, come passionata e de ira accesa, reputandose, per el recevuto sdegno, da me mortalmente offesa; advegna che tal cosa dovea come prudente tollerare, cum ciò fusse che dulcissima concupiscenzia de natura me aveva facto avanti il tempo trascorrere. E in che? In le cose mie. Di che non valendo niuna bona parola né excusazione usata da me, fu opportuno ne sequisse il divorzio, quantunque fusse cum mio dolore; il perché era una bella giovene, grande, colorita, bianca e non manco saporita che apta sotto il scudo. Ma, come è decto, fu necessario, per l’acerbo sdegno de la vedila, ch’ogni omo facesse li facti suoi. Né passarono molti giorni che lei se maritò de uno bono e leale artifice; ed io, gustato il piacere e fructo d’essere sposo, ne presi un’altra, quale è questa che ho al presente, nominata, come sapete, Caterina, E quisti matrimoni, non troppo l’uno da l’altro distanti, per la festinella de Natale se fecerono. Advenneche ne la quadragesima sequente io fui cum Caterina invitato a disenare a casa de uno mio parente in sirala San Vitale, per la festa de sancto Gregorio, la quale se fa fuori de quella porta a la sua chiesia, dove quasi piú per diporto che per divozione tutto il popolo concorre. Dove, doppo disenare, essendo venuto fuori sopra la porta de la casa per vedere la gente andava a la festa del sancto doctore, vidi da l’altro lato de la strata la prima-sposa, che non possetti avere, in compagnia de alcune belle donne, che andavano a la festa. Il che non essendo senza mio soavissimo piacere, per rccordarme del passato solazo, me volsi a mia mogliere, dicendoli : — Caterina, vedi tu quella bella giovene, che è avanti quelle donne? Epsa è quella che fu la mia prima sposa, che me fo poi negata de dare per la matte. — Ma per che casone? — respose ella. — Perché doe volte andai da lei, che la matre non era in c.asa, e seco presi amoroso piacere. — — E non per altro ve refiutò? — respose Caterina. — El non venne mai volta il fornaro o il buratino a casa de mio patre, che non solazasse meco due volte almeno; e, se ancora dicessi el