Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/235

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chiamò li famigli, dicendo: — Su presto! pigliate quella caldare de aqua è al foco e \’^nite meco, che l’è preso el lupo. — E cusi cum sollicito passo giunti a la lupara cum l’acqua bullente, senza indusia gliela fece gettare dentro. La quale coprendo tutto Zuco Padella e scotandolo fieramente, cominciò a gridare come una anima cruciata: — Misericordia 1 misericordia!—Al quale grido dixe misser Lippo: — Chi sei tu lá entro? — — Oimè! — respose lui — io sono Zuco Padella. — Come Zuco Padella? Sarebbe mai Zuco Padella diventato lupo? Io credea avere preso uno lupo da quatro piedi, e non m’acorgevo che n’avevo preso uno da due. — E cum queste parole facendolo cavare fuori e cum gran fatica, perché era in zanche, ebbe voglia de ridere, vedendole ferrate coi ferri de asino; e poi dixe: — Ben bene. Io non poteva se non guadagnare a questa cada, ché, volendo pigliare el lupo, ho preso l’asino che mangiava le mie persiche. Villano latrone che tu sei! Tu credevi gabare Lippo, e lui ha giuntato te! Che te vegna mille cacasangui! Un’altra volta lassa stare le fructe de li miei pari e mangia de le tue, che sono le rape, gli agli, porri, cepolle e le scalogne col pan di sorgo. — E cum queste parole cazzatolo via, stette piú de tre mesi avanti guarisse de la pellatura li fece l’acqua bullente: dove poi de Zuco Padella li fu decto, fin che vixc, Zuco Pellato, nel quale oggidi ancora li discendenti li Pellati s’appellano. Questa novella, signor mio duca glorioso, dette materia de rasonare piacevolmente a la brigata sopra li vizi de li rustici mai vasi, laudando grandemente la data punizione dal cavaliero misser Lippo a Zuco Padella; e dicevano che spesso se vorebbe cosi fare, perché li citadini non possono piú li loro fructari da li rustici lupi defendere. E cossi sopra ciò stato alquanto la brigata cum piacevoli motti, uno nostro integerrimo citadino, nominato Giovanni del Bono, de li aromatari de la nostra citade per experienzia e doctrina monarca, uomo de aspecto ed effecti piacevole, liberale e de le dolce muse non poco vago, e ultimamente del bagno officiale constituito per il cavaliero Sanuto, il