Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/278

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del marito esser cossi, se livò. E lui, menandola fuori de l’usso de la casa, sopra una massa di letame, che era fuori de la stalla de le pecore a lato la casa, dixe: — Margarita, quivi a tuo piacere discarica il ventre, e non a lecto, come hai facto. — E, decto questo, lassando la moglie, se ne tornò in uno passo e salto in casa, e chiuse l’usso. Costei, vedendo Tacto e dispiacendoli, se ne venne a l’usso, e, quello spignendo cum le mane per aprirlo, dixe: — Deh! lacomo, tu sei pur sempre de un senno; tu non volevi altro che questo. Or apri l’usso, ché hai facto assai; ché vedi ben che non è tempo stare piú quivi, ché giá sono tutta gelata. — A cui lacomo: — Fa’ pur quello te ho decto, ch’io non voglio embratti li lenzoli né piú me spargi sotto el naso quilli toi solemni odori. — E lei reiterando pur cum preghi li volesse aprire, ed elio non volendo per ancora, come quello che prendeva piacere farla stare un poco fuori al fresco, quantunque lui non stesse alcalde, e lei cognoscendo ch’el marito stava pur suso le sue, rencrescendoli el gelo ed essendo donna, secando contadina, molto trastulevole, li venne in mente sequire uno piacevole caso, che intendereti. Onde, essendoli a le mane venuto uno capestrello, che era atacato al muro a lato l’usso de la casa, tolse presto una scala da piróli, che era li sotto il portico, dove se andava a tóre de le vinciglie per le peccore, pasto de la vernata, e dixe: — lacomo, per mia fé, se tu non me apri, io me impicherò per la gola a questa scala cum questo capestro eh’è quivi, dandome al diavolo. — Respose il marito: — Odi, se tu te impichcrai, el fía tuo damno; io poi averò robba e carne fresca. — Ed ella, repregandolo li aprisse incontinenti, perché il freddo, a dire il vero, troppo la caciava, corse a la stalla e prese una pecora, e, postasela ne le brazze, dixe: — lacomo, apri se non vói me impichi. — E lui dicendo non volere, lei in questo, attacato il capestro a la scala e posto il lazzo al collo a la pecora, dixe: — lacomo, poi che tu sei pur disposto non me aprire, ecco ch’io me impico. — E cum queste parole, gridando ad alta voce: — O diavolo, l’anima e il corpo mio te dono in sempiterno; — avendo in brazze la legata pecora e percotendola.