Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/290

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(jual fu questo: che, facendo intendere a li parochiani de dono Angustino tutto l’inganno, seppeno tanto dire e fare e persuadere, che loro, avendo per male la cosa, se ne andarono a Bologna e feceno querela al vescovo, che era di quei tempo missere Zoanne dal Pogio, uomo sapientissimo e de singular religione e sanctimonia. 11 quale mandato subito per dono Angustino, epso, cognosciuto el partito, cum uno paro de oche e circa cinque libre de varie monete, ch’era la parte sua de l’offerta, se ne venne da lui e dixe: — Monsignore patre mio, che volete da me? — El vescovo, vedendolo, dixe: — lo intendo che, doppo la celebrazione de la tua messa, per aver migliore offerta hai facto basiare uno capo de oca in loco de reliquia sancia, dando ad intendere al tuo populo che era uno pecio d’osso del capo de san Pancrazio, che portato te aveva un zarmatore, il quale presso te cognoscerei voluntiera. Sono queste cose da fare, dono Angustino? — A cui epso: — Monsignore mio, el zarmatore è andato a fare li facti suoi, e ciò che adimandate è vero. Ma, perché la Vostra reverendissima Paternitá intenda bene l’effecto de la cosa, voglio eh’Ella sapia che io l’ho facto per piacere, rechedendolo il tempo e la stasone, e per beffare certe nobile donne citadine, dandoli ad intendere ad uno certo piacevole proposito che uno giorno li farei mangiare una oca e poi le osse per sancte reliquie adorare, E cossi ho facto: ché certamente non è stato per derisione de Dio, come v’è stato decto. Io ho portato a Vostra Signoria queste due oche me sono avanzate, a donare, acciò ne faciate per caritá pietanza; e queste sono — votando cum queste parole la borsa — lire cinque ebbi de l’offerta, le quale ve dono, svisandovi ch’el mio pensiero era, se vui non mandavi giá per me, volerle dispensare per l’amore de Dio, come quello che de tale oblazione me ne faceva conscienzia. Unde, monsignor mio reverendissimo, cognoscendo voi la mia piacevole natura e che prima potrei morire che mancare de quisti solazzi, pregovi abiate per recommandato il vostro devoto prete Angustino, e cum la vostra dolce clemenzia vogliati tollerare el piacevole fallo. —