Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/339

Da Wikisource.

donò se non le sue richezze, una insieme col suo stato e potere. E alcuni ancora arguivano in contrario, dicendo, s’el cavaliero Ursino se privò de le sue richezze, non fu che epse non avesse quanto la vita care, cum ciò fusse che quelle siano (secando che vulgarmente se dice) el secando sangue, e quelle ancora che l’aveano conservato in onore, in gloria ed exaltazione apresso la sua virtú. E per questo dicevano: —Chi sa, s’el cavaliere Colomnese avesse avuto robba o stato, come l’Ursino, avesse posto la vita e libertá in servitú, come fece? E però ne pare magior liberalitá quella de l’Ursino, che de rico e grande se fece povero e picelo. — Allora le donne, tenendo el contrario, dixeno: — Magnifica compagnia, perdonatice, ché certo questa non è bona rasone che allegati, ché molto piú vale uno uomo valoroso, come sapete, che tutto el tesoro del mondo. E però el cavaliere, che se stesso donò cum demonstrazione del core, fu molto piú liberale che l’altro, che promise donare la robba; cum ciò sia che molti, per venire al desiato fructo d’amore, promitterebbono, come s’è visto molte volte, cum effecto fin a la propria vita, che, volendo poi venire a la experienza, tal promessa se trovarebbe vana e nulla. Chi sa s’el cavaliero Ursino, poi che avesse posseduto la cosa amata, avesse poi le sue richezze donato? El che non poteva cadere nel Colomnese, el quale cum vera experienzia se feritte el pecto per monstrare l’amoroso core. Onde credere se debbe per questo effecto, se tutto el mondo fusse stato in sua balia, l’averebbe donato a la beila donna; la quale voluntá, in questo caso, certo non manco che se fusse seguito l’effecto, existimare se debbe, attento (oimè!) che tutto el giorno vediamo molte donne da false lusinghe e promesse de omini ingannate e tradite. E però noi indicamo essere stato ’ magiore liberalitá e cum magior segno de amore quella del Colomnese, ch’el pecto s’aperse, che de l’Ursino. E i cieli veramente, secando el nostro iudicio, ancora che cossi non se debba dire, non furono iusti indici, non consentendo che la donna pervenisse a questo illustre e magnanimo cavaliero, de eterna laude degno.— Alcuni, respondendo in contrario, dixeno: — Pietose donne, non vogliate cusi presto sentenziare: voi a le