Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/368

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alora dal suo patre priore, in compagnia de maestro leronimo se ne vennero a casa mia; dove, trovato Gabriele lor patre e a pena potuto dire a lui per tenerezza; — Padre nostro! — l’uno da la parte dextra e l’altro da la sinistra, bagnandoli cum un fonte de lacrime el viso e li panni, el baciarono e abrazorono infinite volte. E lui, recognosciuti loro similmente per figliuoli, strecti tenendoli e cum dolce e pietose lacrime bagnandoli, stette alquanto che non potè formare parola. Certo io non credo veder mai piú elTecto de tanto amore e dolcezza, quanto io vidi alora, né parole si fervide e pietose. Ma, poiché li smariti spiriti poterono reciprocare l’anima, el magior de loro narrando a lui come madonna Elisa sua madre, rimasta afflicta oltramodo de la sua partita, aiutata da misser Aloise suo padre e da tutti li soi parenti, gli aveva cresciute e multiplicate le facultate; e maritata giá Lucrezia e Diana sue figliuole ne le miliore famiglie de Como, essendose l’altra, nominata Angelica, facta monaca de sancta Chiara; e Octaviano suo primogenito, uomo de singolare virtú de animo e de ingegno, stato giá molti anni ed essendo tuttavia primo secretarlo de Federico imperatore romano, avea molta grazia e tesoro presso la Sua cesarea Maiestá aquistato; loro, inspirati da Dio, facti religiosi, come vedea; e Pandulfo, suo quarto figliolo, morto giá quindeci anni; e Costanzo ultimamente decorato de milizia dal duca d’Austria e, facto sposo de una sua strecta coniuncta, starse a Como in bono stato e reputazione : fu repieno per tal novelle de tanto gaudio e letizia, quanto poteti pensare. 11 che notificato tra pochi giorni a madonna Elisa, venne incontinenti misser Costanzo, accompagnato da amici e famigli, a Bologna, dove, doppo le feste e abraciamenti del padre e de’ fratelli, che furono senza numero, vestito el padre onorevolmente e pigliati tutti da me licenzia, e ringraziandome de la bona compagnia glie aveva facè) e factorae amplissime offerte, piangendo, de Bologna se partirono e a Como se ne andarono. Dove, facto grandi.ssimo onore e feste da madonna Elisa e da tutti li parenti e amici a Gabriele, come per sue lettere intesi, se dette, cusi pieno d’anni come era, al studio de astrologia. A la quale avendo dato opera assiduamente d’alora