Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/389

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concistoro li fece per el maestro de le ceremonie dare per sempre el primo luoco, come compagno del pontifice in ogni occorrenzia; e data al conte Tauctoritá d’essere proconsule, che non è de minore importanzia che se sia el legato de latere, né ad altri che a cardinali, consuli del papa, tale auctoritá per la Sedia apostolica se concede, excepto li casi che quella se reserva. Questo privilegio ho io cum mei figlioli ereditato; né tale auctoritó e onoranza è giá al cavallerò né al doctore concessa, quantunque, secondo le loro rasone, siano simili a li dèi. Ma questo voglio concludere: ch’el magiore onore, che abia tribuito el papa e l’imperatore al doctore, è che, quando lui sia stato vinti anni catedrante, sia conte e goda il privilegio di conti; che se li cavalieri fusseno piú degni del conte, il papa e imperatore l’averebbe ornati de cingulo militare. E, benché misser Bertoldo abia decto che i conti apostolici siano abusivi, certo piú discretamente parlare poteva; ché,come ha decto la E.xcellenzia de misser Zoanne Andrea, il papa e l’imperatore averebbeno in ciò vanamente parlato, se abusivi fusseno simili conti : ché, chi vòle altrimenti de questi principi la mente commentare, se istesso confonde e la veritá occupata, per il che molte volte se disfaceno le citade e li regni. E recordome avere audito, finché a la scola andava, che quatro cose sono che distrugono il mondo, cioè; «recipe medtcorum, conscienlia clericorum, cetera notaríorum et opmiones doctorum». Pur, stando la veritá disopra come l’olio a l’acqua, la mia dignitá è de tanta cxceltenzia, che voi. Sacra Maiestá, iustamente a questi altri preferire me dovete, e tanto piú, quanto epsa dignitá mia cum deligenzia ho sempre observata, per farme di lei senza ambizione solamente degno. — E qui pose fine al suo parlare. Il savio e glorioso re, avendo intentamente audito ogni uomo, cum viso mansueto respose: — Al presente non vogliamo indicare tanta causa, prestantissimi oratori; ma domane ancora cum noi desinate, e, disenato che averemo, intenderete la nostra definizione. E, acciò possa discretamente parlare, le vostre audite rasone cum li nostri savi consultaremo. — Consultata la cosa e venuto el sequente giorno e l’ora del desinare, li oratori, come