Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/416

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tutto extincto, prostracto e confuso. Né senza casone urgentissima certamente: perché, essendome quivi in Camurata, agro felsineo, transferito per evitare la pestilenzia che la mia splendida patria cum gran veneno opprimeva, e compilando cum mio dolcissimo studio, come sai, la tua factura, eccome giungere mesta e dolorosa novella, cioè che Antonio Argenteo, mio amatissimo nepote, anzi optimo figliuolo, e a li mei studi iucundissimo presidio, avea la sua verde etate, d’egregi costumi e virtú fiorente predila, cum acerba morte permutata, avendo lui vintidui giorni prima prestato el pietoso officio de chiudere li iiforienti occhi a la Tadea, sua carissima consorte, de onestá e virtú piena. Per la quale novella fu ogni mio naturai spirito de tanto affanno e dolore pjercosso, a quanto apena puote la vita durare, perché credo (se cossi imperò me sia licito a dire) che felice secando el stato e condizion mia me potrei chiamare, se Dio non me avesse de tanto mio lume e bene orbato. Ma, non polendo, corno el piú de le volte intravene, l’umana fragilitá resistere a la sensuale passione, dirai che la mano, l’ingegno e la memoria perse in quel puncto in tal modo ogni suo vigore e forza, che mai piú d’alora in qua non puote aspirare a la graziosa fatica. Ma abi a mente che, se te fosse per Sua Celsitudine risposto che ad altra stasone che questa seresti stala a lui piú cara e cum piú amore e grazia accolta e recevuta, responderai in questa forma: che, se tu non sei d’effecti de Marte e de Bellona narratrice, corno el suo strenuo e glorioso animo rechederebbe, non doversene per lui far molto stima; perché, essendo, per naturale istincto e per longo exercizio scientifico, perito de quella arte, non li bisogna né nostri né altri documenti. Li quali quando pur de legere desiderasse, siamo certi che non li manca la divina istoria del patavino Tito Livio, de Salustio, de Cesare, de Plutarco e de infiniti illustri scriptori, trattanti cum sonora musa le mirabil bataglie romane, greche e peregrine. E recòrdate dirli per mia parte che non li será biasimo alcuno, doppo le sue ardue cure e dure imprese, in questi faceti e dulci tuoi colloqui l’animo suo refrigerare, ché Socrate, diligentissimo investigatore de la natura de le cose, per le profondissime sue cogitazione, in quelle