Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/42

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retenere le grandissime risa, e maxime in quella parte quando li ladroni robarono l’abbate del tinto, intendendo da lui che aveano termino a restituire fin ni di del ludicio. E posto silenzio al dolce ridere, madama Lucrezia di MalavoUi da Siena, donna di bellezze, di virtú, de costumi e di sangue e liberalitá insignita quanto altra de la sua cité, e del valoroso conte di Caiacia, signor Roberto de Aragonia da Sancto Severino (illustre capitano de armati) magnifica consorte, essendo quivi al famigliare piacere per sua innata benignitá venuta, di verde damaschino brocato d’oro vestita, saviamente ridendo sotto candido velo, dixe, girando i begli occhi verso il cavaliero fiorentino; — Misser Piero, cognoscendoví affezionato al mio signore, e per quello me invita la vostra piacevole novella, voglio narrare quasi in proposito quello che a lo extremo dixe uno nostro senese, ché, intendendolo, vui certo ne redereii, acciò che queste altre bellissime donne dicano anche loro qualche graziose novelle. — E cum gentil modestia incominciando, ogni omo revercntemente questa prestantissima madama ad auscultare se pose.