Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/83

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NOVELLA XVI

Maestro Zoanne Meldina orina, facenduse radere, nelle scarpe al barbicro, il quale cum gran piacere de li astanti remase vergognato.

Credo che alcuni de vui, magnifici gentilomini, cognoscesse uno nostro artefice pellizaro, nominato maestro Zoanne Meldina, che stava a casa in lo borgo de San Piero e a botega nel mercato de mezo, uomo per etate e per sufficenzia nel suo exercizio estimato assai, ma oltramodo piacevole ad ogni cosa. Il quale fa g^á .sedici anni ch’essendose a Castello Minerbio (per evitare la pestifera influenzia che aveva alora la nostra citade oppresso) transferito (dove ancora per simile caxone cum alcuni altri cittadini me li retrovai, sempre in festa e .solazo dimorando), advenne che uno sabbato matina questo maestro Zoanne entrò in la barbaria de uno Pietro Zanca a farse radere, piú presto, credo, per movimento buffonesco che per voglia de raderse, cum ciò fusse non ne aveva bisogno de raderse. E dimostrando in la ciera essere turbato, e dicendo a Piero se elio lo voleva radere, li respose de si. Il che intendendo maestro Zoanne e stando cum le ciglia tirate e grattandose il capo, come noglioso e rencrescevole, se pose a sedere in su la scranna. Pietro Zanca adunque gli pose li panixelli entorno e, bagnatoli la barba, il cominciò a radere; e, come li ebbe raso la barba, il fece chinare per raderlo de drieto la coppa. E, di mentre lo radeva, maestro Zoanne, vedendo che Piero Zanca aveva uno paro de scarpe che erano tutte larghe, li venne voglia de urinarli dentro, e, da quella stimulato e spinto, ne fece Teffecto. Onde pisandoli, e il barbiere sentendosi rescaldare li piedi ne le scarpe, se tirò un poco adrieto, e guardandose a li piedi e vedendo tuttavia gettare la spina, dixe: — Che diavolo fate voi, maestro Zoanne? E1 pare che voi me pisate nelle scarpe. L’è una bella virtú questa de uno uomo pieno de anni come vui, in exemplo de giovani, a fare queste