Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/149

Da Wikisource.

FRAMMENTI

I

1
     La gentil donna, che da questa figlia
del duca Araon non torce gli occhi punto,
di stupor piena e d’alta maraviglia
di tal valor a tal beltá congiunto,
e che la vede star con meste ciglia
piú che se ’l padre avesse ivi defunto,
con lei di molte e varie cose parla
e studia piú che può di ricrearla.
2
     Or le ragiona de la sua regina,
le cui bellezze essalta e mette in cielo;
or de la patria sua, la cui marina
dal verno è stretta in sin al fondo in gelo,
e piú di cento miglia ne declina
di lá da le fredde Orse il parallelo;
e quando lascia il sol del Tauro il corno,
v’ha per tre mesi o piú continuo giorno.
3
     Or le dice degli eruli ch’uscîro
di quel paese ed occuparon quanto
di terra abbraccia col suo largo giro
il gran Danubio in l’uno e in l’altro canto,
a cui li longobardi giá ubidîro
cedendo lor de l’arme il pregio e ’l vanto.
Or de lo scudo d’òr le fa parole,
che seco porta e ciò che far ne vuole.